VIDEO - Bruscolotti: "Vinicio, il Petisso e gli spaghetti alle 04.00 del mattino con Maradona: vi racconto"

30.05.2016
13:30
Redazione

Giuseppe Bruscolotti ha rilasciato un'intervista al canale Youtube del Napoli: 

Sul record di presenze in azzurro: "Sensazioni bellissime, dà orgoglio stare al vertice a distanza di anni. Ho dato la mia vita, ho scelto questa squadra e questa maglia nonostante le occasioni per cambiare. Questo primato mi inorgoglisce tantissimo". 

Sui personaggi a cui è rimasto più legato: "In assoluto dico Vinicio, come ricordiamo tutti è stato il Napoli che ha fatto vedere un calcio nuovo. Il famoso calcio all'olandese. Ricorda ancora quando iniziammo per quel ritiro: Vinicio, alle due di notte prima degli inizi dell'allenamento. ci disse che dovevamo giocare all'olandese. Ci fu scetticismo iniziale, ma poi l'abbiamo seguito in tutto e abbiamo avuto grandi soddisfazioni. Come altri nomi dico Pesaola e Marchese. Il Petisso era eccezionale, personaggio unico per il suo modo di fare. Marchesi era il signore milanese, classico milanese. Ma era anche lui molto preparato, preparava molto bene le gare".

Su Bianchi: "C'era un rapporto particolare per il suo modo di fare, ma è una persona meticolosa e che non lasciava nulla al caso. Anche lui ottimo preparatore prima della gara. Ognuno ha il suo carattere, forse quel calcio non è durato molto perché quel rapporto non era dei migliori".

Napoli-Anderlecht: "Altro scenario, c'era il Petisso. Ricordo che il mercoledì mattina io leggevo il giornale e sentivo lui borbottare dietro. Gli dissi mister: "E' un ottimo giocatore, parliamo tra i migliori d'Europa". Lui mi disse che già sapeva come andava a finire. Ricordando l'episodio della capocciata, lui voleva girare e io colpire per rinviare. Morto, steso. Rimasi fuori campo per diversi motivi, francamente mi impressionai perché si muoveva poco. Dopo arrivò anche il goal della mia vittoria. Quando finì la gara, il Petisso sembrava un ragazzino. Diceva: "Io lo sapevo, lo sapevo!".

Un ricordo su Maradona: "Ricordo una gara dove ci fu uno scontro di gioco, io ebbi la peggio perché svenni. Nulla di grave, aprii e era Diego con Claudio. Mi disse: "Pensavi che non venivo a trovarti?". Rimanemmo insieme tuta la notte, alle 4 del mattino mangiammo spaghetti e altre cose. Grande amicizia, al di là del campo".  

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