VIDEO - Zequila: "Il Napoli all'andata ha rubato contro l'Inter. Basta vittimismo". Succede il finimondo a Tiki Taka

19.04.2016
14:58
Redazione

Dalla pagina Facebook dello scrittore Angelo Forgione: IL NEMICO DI NAPOLI È ALLE PORTE, IL SEDICENTE NAPOLETANO, NEMICO ALLE PORTE... Sostengo da tempo che i peggiori danni all'immagine di Napoli l'arrecano i sedicenti napoletani, coloro che dicono di esserlo fieramente pur non essendolo, e mentendo spudoratamente. Il molisano Domenico De Masi, ad esempio, che proclama di essere/sentirsi napoletano, salvo poi dire peste e corna della città in ogni occasione pubblica (e certamente anche privata), dove la sua credibilità è accresciuta proprio dalle pesanti critiche che sembrano pronunciate da un napoletano doc. E, credetemi, per i media funziona benissimo. Un altro esempio viene da Antonio Zequila, detto suo malgrado "er mutanda", sconosciuto volto dei fotoromanzi, salito alla "ribalta" per una partecipazione all'Isola dei "famosi", che i famosi li crea, non li convoca. Nella puntata di Tiki Taka (Mediaset) del 18/04/16, il salernitano di Atrani che si dice «orgoglioso di essere napoletano», che a Napoli non ha mai vissuto, era in studio a Roma insieme a Giampiero Mughini (siciliano rinnegato) per presentare il suo romanzo. La sua presenza si è contrapposta a quella di Edoardo Bennato, in compagnia di Raffaele Auriemma, in un confronto sociologico tra veri e falsi napoletani. Il presentatore Pierluigi Pardo chiede a Zequila se sia del Napoli e lui risponde: "Sì, sono del Napoli, ma simpatizzante, e mi inchino alla Juve". Quindi, mi sbilancio e dico che non è davvero del Napoli. Nel corso della puntata, Auriemma invoca la moviola in campo per porre fine agli innumerevoli errori arbitrali e l'attore salernitano si oppone: "Bisogna riconoscere il valore degli avversari, non si può fare sempre il vittimismo napoletano". Insorge Bennato e scoppia la diatriba in studio, con Giuseppe Cruciani, noto anti-napoletano, che, non interpellato, dà ragione (ovviamente) al finto napoletano e viene opportunamente etichettato come "esegeta di Zequila". E Zequila rincara la dose: "anche all'andata con l'Inter il Napoli ha rubato la partita", cancellando 70 minuti di grande calcio con 20 minuti finali di braccino corto. Il "meglio" dell'ospitata il Nostro lo offre quando la discussione si sposta su Napoli città. Bennato descrive il suo amore per Napoli, definendola "la città più bella del mondo, con cognizione di causa", e invitando i napoletani ad affrettarsi ad acquistare i biglietti per il suo prossimo concerto sinfonico al Teatro San Carlo. Fuori campo, Cruciani ne approfitta per dire "ci saranno i bagarini". Chiude lo show Zequila: "Comunque la città più bella del mondo è Roma, non è Napoli". Il cantautore rafforza il suo concetto e l'attore cerca di smontarlo con ineffabile ironia. Per Auriemma la sentenza è una sola: "questi sono i napoletani rinnegati", cioè i non napoletani che fingono di esserlo. E Cruciani, eccitato dalle parole di Zequila urla "bravooooo!" Il nemico è alle porte.

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