Zapata come Callejon, quando essere giganti non basta: il paradosso di Duvan che dura ormai da due anni

24.03.2015
15:00
Pasquale Cacciola

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia

Duvan Zapata, l'emblema dell'abnegazione e dell'umiltà. Pochi mormorii, tanti fatti concreti. Come il goal in extremis con l'Atalanta che ha evitato un dramma completo, una delle tante zampate e testate vincenti di queste stagioni. Una crescita esponenziale che l'ha portato a una media goal da capogiro in relazione ai minuti giocati, inserendosi addirittura tra i volti sacri del calcio mondiale. E così man mano si è scrollato da dosso tutti quei pregiudizi che forse comprensibilmente lo accompagnavano, rivelandosi una riserva quasi unica per efficacia e mix di caratteristiche. Quel ragazzino insicuro e impacciato arrivato dall'Estudiantes dopo la trattativa fallita per portare in azzurro il connazionale Jackson Martinez adesso è solo un lontano ricordo, il nuovo Zapata spicca per maturità e si è confermato una garanzia come alternativa grazie alla sbalorditiva evoluzione avuta in un solo anno.

Tuttavia il calcio è strano, si sa. E alle volte i grandi numeri non bastano, nemmeno la continuità. Così uno degli attaccanti più prolifici di questo Napoli si ritrova per l'ennesima volta a Castel Volturno nella pausa nazionali, l'unico insieme a José Maria Callejon del fronte offensivo a non essere convocati non considerando Insigne e Michu per i rispettivi infortuni. Se per l'esterno spagnolo il periodo opaco e la grandissima concorrenza può essere una valida giustificazione, appare quasi bizarro la posizione del ct Pekerman nei confonti del classe 91 puntualmente ignorato da due anni. Pur considerando la crescita del movimento colombiano e i valori assoluti che ci sono, appare difficile non convocare nemmeno per le amichevoli un giocatore protagonista in Italia e a tratti anche in Europa. Per le prossime amichevoli con Bahrein e Kuwait, in attacco il commissario tecnico ha puntato su Teo Gutirrez, Falcão, Bacca, Ramos, Santos Borré e Renteria: la sensazione è che un posto per l'attaccante azzurro potrebbe esserci tranquillamente. Ma il tempo è galantuomo, continuando così la sua prima volta arriverà: perché finora l'ex Estudiantes si è fermato a cinque apparizioni con l'Under 21. 

Meritano infine un applauso Rafa Benitez e la società. Il primo per aver valorizzato e stimolato per bene un giocatore che vive alle spalle di un mostro sacro come Gonzalo Higuain, la seconda per averci creduto fino e in fondo senza lasciarlo partire né in estate né a gennaio nonostante le tante richieste. Intanto solo un mese fa l'agente lanciava un messaggio importante: "A Napoli è felice, ma vorrebbe giocare di più. Le offerte per il ragazzo sono tantissime e arrivano da tutte le parti del mondo”. A fine stagione quindi sicuramente ci sarà un confronto tra le parti, nel frattempo la speranza è che possa continuare a segnare a raffica. Così magari la prima chiamata dei caffetteros potrebbe arrivare proprio al fotofinish, giusto in tempo per la Coppa America che si terrà quest'estate.

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