Da "Pavoletti rimane" a "Se va via gli auguriamo il meglio": nell'affare col Napoli c'è l'assist di un insospettabile

17.12.2016
10:00
Claudio Russo

In soli quattro mesi, la situazione è cambiata totalmente. Dal 'no' al 'sì' nel giro di 120 giorni, ammirando l'esplosione di qualcuno e l'annebbiamento di qualcun altro. Gli elementi che si vanno a mescolare nel modo giusto, per chiudere un affare al quale mancano giusto le visite mediche per capire meglio come sta quel ginocchio ko. Ah, comunque quel qualcuno risponde al nome di Giovanni Simeone, e quel 'qualcun altro' è invece rappresentato da Manolo Gabbiadini. Leonardo Pavoletti e Manolo Gabbiadini, per un posto che avrebbero potuto scambiarsi già al termine di agosto: erano i giorni in cui arrivavano offerte dall'Inghilterra per l'azzurro, il Napoli l'avrebbe anche ceduto per fiondarsi sul genoano. Ma Juric e Preziosi non avevano sotto mano il suo sostituto, e a poco servivano le maxi-offerte al Grifone e al calciatore: 15 milioni e bonus prima, 21 milioni poi, 2,5 milioni di euro al calciatore. Tutto rifiutato, perchè al termine del mercato il tempo è poco ed il rischio di rimanere senza centravanti è troppo alto da poterlo correre.

Come cambia tutto in 109 giorni, perchè basta prendere in esame un po' di parole rilasciate dai due protagonisti in salsa genoana. Ivan Juric ed Enrico Preziosi, allenatore e presidente del Genoa. E' curioso andarle a rileggere, e soprattuto elencarle:

- 28 agosto, Juric: "Pavoletti rimane"
- 29 agosto, Preziosi: "Mi ha richiamato De Laurentiis, offrendo 15 milioni più bonus per il mio centravanti. Non lo venderei nemmeno a 25. Ma io gli ho detto chiaramente che a due giorni dalla chiusura del mercato non se ne parla nemmeno. Non posso rischiare di retrocedere, vendendo Pavoletti a così poco dalla fine della sessione di mercato: è impossibile ora trovare un sostituto all’altezza
- 30 agosto, Preziosi: “Mi ha richiamato De Laurentiis e ha alzato l’offerta a 21 milioni di euro per Pavoletti, ma il no resta. Anche Pavoletti è deciso a restare al Genoa: gli hanno offerto un ingaggio da due milioni e mezzo di euro a stagione ma lui preferisce restare qui dov’è. Leonardo ci tiene a completare il suo percorso con noi, anche per conquistarsi un posto in Nazionale”.
- 27 novembre, Juric: "Non ci penso proprio che possa andar via. Per me è un top player"
- 13 dicembre, Preziosi: "Pavoloso? Non chiamatelo così perchè è il nomignolo dato a Genova. Meglio o' Pavolè"
- 14 dicembre, Juric: "Lui sul mercato? Non mi interessa. Dopo la gara con il Torino ci siederemo con la società e vedremo come staranno le cose
- 15 dicembre, Juric: "Penso abbia già deciso di andare: se va via gli auguriamo il meglio, sperando che chi lo sostituisca sia altrettanto bravo. E comunque abbiamo Simeone che cresce e migliora di giorno in giorno". 
- 15 dicembre, Preziosi: "Il Genoa ha dimostrato di poter far bene anche senza Pavoletti, anche se ovviamente è importantissimo per il nostro gioco. Allo stesso tempo però una società deve guardare anche al bilancio ed eventuali operazioni devono essere fatte".

109 giorni, un'offerta che scende dai 21 milioni di euro del 30 agosto ai circa 18 - bonus compresi - di questi giorni. Leonardo Pavoletti ed il Napoli, un legame che, in fondo, si può concretizzare con quattro mesi di ritardo. Con Manolo Gabbiadini ormai indiziato per fargli spazio nella rosa azzurra (e nelle liste di Serie A e Champions League), ed un assist fatto da un insospettabile che risponde al nome di Giovanni Simeone. Già, proprio lui. Che, sebbene sia un bomber tutto da scoprire, ha fornito l'assist migliore al Napoli per aggiudicarsi Pavoletti. "Simeone è bravo ma ancora giovane, non posso dargli una simile responsabilità" diceva il presidente Preziosi il 29 agosto: le reti segnate a Pescara, Bologna, Juventus e Perugia sono il miglior segnale in vista di questa responsabilità - quella che era di Leonardo Pavoletti - pronta per esser presa.

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