Dal mostro alla coppia d'oro, il Napoli sogna l'impresa

05.05.2015
20:30
Marco Lombardi

di Marco Lombardi - Twitter: @marcolombardi24

"Cavani non la controlla, poi si, poi si! Un mostro! È un mostro! 4-2, poker di Cavani, ha vinto il Napoli!

Sono queste le parole del collega Riccardo Trevisani di Sky che ancora riecheggiano nella mente e nella memoria dei tifosi azzurri, nonostante sembri passata un’eternità da quell’8 novembre del 2012. D’accordo, era un altro Napoli, con un altro allenatore e soprattutto la valenza di quella gara era nettamente inferiore a quella della sfida di giovedì sera allo stadio San Paolo, ma l’avversario e la competizione sono gli stessi: Dnipro in Europa League. Nelle due sfide che videro il Napoli giocare prima alla Dnipro Arena e poi a Fuorigrotta, il protagonista indiscusso fu solo lui, il mostro Edinson Cavani. 5 reti in 180 minuti, e nonostante la sconfitta all’andata in terra Ucraina  per 3-1 (con gol su rigore del Matador), gli azzurri riuscirono a qualificarsi grazie al clamoroso poker con rimonta e contro-controrimonta del bomber uruguaiano, autore tra l’altro di un super gol su punizione.  Un passaggio del turno però inutile, visto che ai sedicesimi di finale la squadra allenata da Mazzarri uscì contro il Viktoria Plzen, subendo 5 gol tra andata e ritorno, un’imbarcata che entrerà poi negli annali.

Per fortuna come detto, questo è tutt’altro Napoli. La sfida contro il Dnipro vale l’accesso alla finale di Europa League, un traguardo storico per il club di De Laurentiis che mai come ora si trova ad un passo da un’impresa che il popolo azzurro attende da oltre 25 anni, che entrerebbe di diritto negli annali della storia partenopea (ovviamente nell’accezione positiva del termine, in questo caso). Senza il mostro Cavani, a metter paura alla difesa ucraina ci penserà sicuramente la nuova coppia d’oro dell’attacco azzurro, formata da Gonzalo Higuain e Manolo Gabbiadini. L’ex sampdoriano non è sicuro del posto da titolare, “privilegio” che raramente gli è capitato di ottenere da quando veste la maglia azzurra, visto che tra l’altro sembra avere un’incidenza altissima sull’esito della partita quando è chiamato in causa a gara in corso. Insieme a Insigne, Mertens, Hamsik e Callejon, sono pronti a guidare gli azzurri verso Varsavia, con uno stimolo in più per il Pipita. Proprio come capitò ad Edinson Cavani quell’anno, anche l’argentino è in corsa a pieno titolo per il titolo di capocannoniere della competizione, visto che si trova ad una sola rete di distanza da Alan e Lukaku, entrambi a quota 8 ma già eliminati da tempo. Ripercorrendo le orme del Matador, con un poker contro il Dnipro il primato sarebbe assicurato: sognando l’impresa...

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