Gevi Napoli Basket, Dalla Salda a CN24: "Playoff? Nessuno si tirerà indietro! Ecco dove possiamo ancora migliorare. Il PalaBarbuto ci aiuta a spaccare le partite" | VIDEO

15.01.2024
15:00
Claudio Russo

Ultime notizie Napoli - La GeVi Napoli Basket continua a vincere in campo e a convincere fuori, facendo risultare l’ennesimo sold-out stagionale al Fruit Village Arena PalaBarbuto. E se sul parquet la squadra di Milicic è trascinata da Ennis e Zubcic, in parterre siede sorridente l’amministratore delegato Alessandro Dalla Salda, chiamato in estate dalla proprietà per dare una nuova direzione societaria. L’abbiamo incontrato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede alle spalle del lungomare di Napoli.

Intervista Dalla Salda

Quando è arrivato a maggio, uno dei suoi obiettivi era avere una sede nel cuore della città. Finalmente questo piccolo sogno è diventato realtà insieme a tante altre cose.

“Sì, diciamo che nella mia conferenza, se ricordo bene era il 16 maggio, avevo messo addirittura tra le priorità la sede sociale: un po' per come ero abituato a lavorare in passato, un po' perché qualsiasi azienda, non solo di sport professionistico, deve avere un ufficio, una sede dove sviluppare le idee, portare avanti progetti e cercare di realizzare i sogni: di conseguenza ho avuto pazienza, perché non trovavamo mai la location giusta corretta che potesse abbinare l'operatività a un po' di immagine, di piacere di ospitare le persone. Ci siamo, parte questo nuovo corso con la sede e speriamo che sia fortunato, che la società possa crescere”

Due aspetti: tutti questi sold-out che vanno oltre diciamo il bel momento, il bel girone d'andata della squadra. Come si è lavorato sul ticketing, e poi la vicinanza del sindaco, del presidente della FIP, dell'assessore allo sport. Li incalzerete positivamente affinché si sblocchi qualcosina sul fronte palazzetto.

“Il ticketing era un'area fondamentale strategica: Napoli è una grande metropoli, non puoi non riuscire ad andare a trovare persone che, una volta portate dentro, non si appassionano ad uno sport straordinariamente bello, al di là dei risultati. Questo è un po' il mio obiettivo: abbiamo lavorato su due fronti, la campagna abbonamenti, che per me ha numeri davvero molto bassi ma comunque in grande crescita rispetto al recente passato, e la biglietteria, bloccando per tutto il girone d'andata i prezzi, in modo tale da dare una linea chiara che non andava ondivaga rispetto ai risultati. È evidente che se non ci sono i risultati non hai poi una crescita come abbiamo avuto noi. La capacità oggi, la fortuna e spero anche la capacità, è stata quella però di creare un ambiente tale che anche dopo le sconfitte, diciamo la crisi di dicembre, con Tortona abbiamo fatto record di pubblico e record di incasso. Cosa significa secondo me: si sta allargando la base dello zoccolo duro che, a prescindere dal risultato, viene perché vede un bello spettacolo, una buona organizzazione e debbo ammettere una squadra che lotta su tutti i palloni. Questo piace non solo ai napoletani, ma a tutti”

Dove si può ancora migliorare? I risultati chiaramente aiutano a creare questa base di cui di cui parlava, ma l’obiettivo del 2024 qual è?

“Possiamo, penso, migliorare ancora tantissimo nella parte organizzativa, inteso tutto quello che non è area sportiva che in questo momento sta funzionando. Sembrava un paradosso cambiare tutto, ma è stato di fatto un'opportunità e una fortuna, anche per non avere da parte dei giocatori e degli allenatori troppi condizionamenti col passato. Nel mio lato tutte le altre aree: dobbiamo coniugare l'esperienza, che comunque la società ha avuto e ha portato avanti in pochi anni, con il nuovo metodo e la nuova gestione. Ci stiamo riuscendo, ma siamo ancora molto indietro per quanto mi riguarda. Dov'è che abbiamo margini? Da un punto di vista delle strutture, sull’impianto ma non dipende in questo momento dal Napoli basket, ritengo che al di là dell'atmosfera bellissima questi 4.000 posti siano soffocanti, nel momento in cui stai andando bene e potresti anche incassare, non solo portare nuovi appassionati ma incassare molti più soldi che confluirebbero sulla squadra, non è che qua si voglia spendere men. Dove voglio fare un salto di qualità? Più il prossimo anno che adesso, anche se avremo delle novità anche nei prossimi giorni, e sulle sponsorizzazioni delle aziende: sono dovuto arrivare, farmi conoscere, firmare tanti di loro, ma anche per fare un salto di qualità aumentare le firme, che però arrivano con la credibilità, con i risultati, con un po' di tempo. Dunque l'obiettivo del prossimo anno è quello di un aumento dei ricavi da sponsorizzazione”

Dal lato sportivo, la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia è un volano che poi si riverbera sul sull'ambiente Napoli, inteso come città.

“Un po' si è già riverberato, il rimbalzo c'è già stato in positivo: è una qualificazione non prevista, devo dire molto la verità, seppure strameritata per il percorso fatto, ed è una qualificazione che piace non solo a Napoli: la Coppa Italia è un bell'evento, ho avuto la fortuna di giocarla tanti anni, purtroppo di perdere anche una finale con la mia Reggio Emilia. Però quando sei lì ti rendi conto che hai un titolo vicino, ti rendi conto che l’atmosfera è bellissima, perché otto tifoserie, otto città, tutte insieme in una Torino che in questo momento è un po' la Napoli del nord, ha una spinta che gli ha permesso, anche attraverso gli impianti sportivi, e qui torniamo al discorso di prima, di avere addirittura l’ATP Final di tennis, e di avere già da due anni delle Final Eight organizzate benissimo. Poi però vogliamo arrivarci in uno stato di forma buono, e oggi è presto per capire come arriveremo là, perché come avete visto anche in passato in quei tre giorni ti puoi giocare anche un titolo”

I tifosi sognano in grande, sperano che il talento del roster possa aumentare. Eventualmente, ci fosse la possibilità: l’appetito vien mangiando, questa situazione di classifica non può che ingolosire tutti. Tifosi, squadra, ma anche la società…

“Sì, ma è anche vero che noi siamo arrivati fin qua proprio attraverso il sistema, al di là di alcune individualità di spicco: non sempre cambiare ,non sempre aggiungere porta poi ad avere dei risultati migliori. Oggi non dico che siamo quasi dispiaciuti di aver dovuto fare un innesto, il sogno era quello di non toccare nulla perché anche gli obiettivi devono essere raggiunti con i giusti passi. Oggi se c'è da andare ai play-off, un domani, nessuno si tirerà indietro. Però proviamo prima a salvarci, una volta che ci saremo salvati guardiamo immediatamente i play-off, non abbiamo nessun problema per farlo, ma non pensiamo che cambiando un giocatore… se ci sono delle necessità è giusto: Jaworski si è infortunato, un infortunio grave, era giusto addirittura intervenire immediatamente, come abbiamo fatto. Laddove non ci sono delle cose gravi, è giusto dare stabilità: questo perlomeno è il mio metodo”

Siamo al giro di boa, alla fine del girone d'andata chi ha sorpreso in positivo e chi ha sorpreso in negativo: questo equilibrio se lo aspettava? Una classifica abbastanza schiacciata, al netto di una o due formazioni che forse un po’ rischiano…

“Me lo aspettavo, purtroppo l’Eurolega sta dilatando le distanze tra Milano, Bologna e il resto del gruppo. Poi è vero, si può vincere con Milano e Bologna e l'abbiamo dimostrato anche noi, ma sulla lunga distanza capisci che è molto problematico: è un fatto di roster, un fatto di qualità di giocatori e di profondità. Me lo aspettavo perchè il resto è un po' un così fan tutti, più o meno: noi penso che stati senza dubbio la grande sorpresa in assoluto, abbiamo proposto anche una pallacanestro nuova, diversa, più tattica e che in Italia ormai si vedeva poche volte.  Non mi aspettavo due squadre di forza e tradizione come Brindisi e Treviso così in basso: chiudere a 6-8 punti un girone d’andata, ne so qualcosa anch'io perché in questi anni ho avuto anche tanti anni difficili, è problematico. Dopo riuscire a salvarsi è una rincorsa molto problematica: Reggio Emilia e Napoli ce l’hanno fatta l'anno scorso, anche partendo da otto punti, però non pensavo ci fossero due squadre davvero così in fondo”

Quante vittorie servono per dire che l'obiettivo di stagione è raggiunto, poi si vede il resto?

“Se vogliamo divertirci, mi presto: però solo quando c’è la matematica puoi sapere davvero che sei salvo: è evidente che tu oggi a 22 punti… non è solo Treviso e Brindisi, nel mezzo ci sono altre 10-12 squadre. È quasi impossibile per tante squadre riuscire a vincere su 15 partite più di 7-8 match. Dunque io penso che a 22 punti tu potresti essere praticamente salvo. Casomai non lo sarai matematicamente nell'immediato, lo puoi essere nel breve, però non facciamo troppi discorsi. Oggi concentriamoci ad arrivare alla matematica, ma con la fame che abbiamo, con l'energia che abbiamo, non è che ci stiamo facendo problemi di classifica: vogliamo vincere tutte le partite, questa è la difficoltà”

L’ha sorpresa l'affetto dei napoletani?

“Più che mi ha sorpreso, è bellissimo: le nostre partite in casa sono uno spettacolo, questo devo dire non l'ho mai avuto a questo livello in carriera. Non ero pronto, c'è un momento della partita dove il ritmo del pubblico, se la squadra è in forma, lo trasmette ai ragazzi e c'è un momento, lo percepite penso anche voi da dordo campo, che noi lì spacchiamo la partita e dopo non ci prende più nessuno. Questo momento è grazie a un entusiasmo e a una capacità di tifare, bellissima, che penso solo Napoli abbia”

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