
De Giovanni ricorda: "Diego mi guardò e promise: tranquillo, ora vinciamo"
L'articolo sul Corriere del Mezzogiorno a firma di Maurizio De Giovanni, un ricordo di Maradona
Ultime notizie Napoli - Ad un anno dalla morte di Maradona anche lo scrittore Maurizio De Giovanni ha volutoa suo modo ricordare il campione argentino, sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno.
Maradona, il ricordo di De Giovanni
Il mio ricordo è collocato sulla tribuna del vecchio stadio Comunale di Torino, in un insolitamente tiepido nove novembre dell’ottantasei, assiepato tra migliaia di sardine intrepide, e sulle maglie azzurre non era ancora fiorito il tricolore ma forse fu il giorno in cui nacque, contro gli avversari di sempre. Uno a uno, metà del secondo tempo, calcio d’angolo per noi, il pareggio andava bene, che diamine, a Torino contro la Juventus, che vuoi di più. E lui venne a battere il calcio d’angolo proprio sotto di noi, venti metri in linea d’aria dalla mia faccia stravolta. Prese il pallone e si fermò un attimo, il viso rivolto al muro umano che aveva davanti. Si fermò, sì. Spalle al campo e sguardo a noi. A me, per la precisione. Mi disse con gli occhi: tranquillo. La vinciamo. E poi le vinciamo tutte, e la maglietta l’anno prossimo sarà diversa. Avrà un fiore tricolore. E io sorrisi e dissi sì, ti credo, capitano. Poi si voltò e batté, preciso, testa di Renica e mezza rovesciata di Giordano, ma erano dettagli. Il punto è che mantenne la promessa, fattami con gli occhi un pomeriggio di novembre. Se mi chiedete un ricordo, be’, il mio ricordo è quello. E non lo regalo a nessuno.
