ESCLUSIVA - Carrarese, l'ex Dg: "Tutto su Gnahorè: dal selfie-vendetta alla paternità prematura. Può arrivare lontano, ma..."

13.01.2016
21:30
Marco Lombardi

Da ormai due settimane il nome di Eddy Gnahorè sta circolando insistentemente attorno all’orbita del calciomercato del Napoli. Il centrocampista francese classe 1993, in forza alla Carrarese, è infatti stato adocchiato da Giuntoli e soci come colpo in prospettiva per il centrocampo azzurro, e sembra che la trattativa possa andare in porto nelle prossime ore. Dopo che l’attuale direttore sportivo della Carrarese ha confermato ai nostri microfoni (clicca qui per leggere) la volontà del giocatore di trasferirsi al Napoli, la nostra redazione ha contattato colui che portò Gnahorè in Italia nell’estate del 2014: stiamo parlando di Sandro Turotti, ex direttore generale della Carrarese. Ecco le sue parole in esclusiva per CalcioNapoli24.it:

Come arrivò a portare Gnahorè a Carrara?

“Tutto è successo nel maggio del 2014. Essendo quella della Carrarese una piccola realtà calcistica, dovevamo effettuare qualche plusvalenza, capire se ci fosse in giro qualche giocatore interessante da poter rivendere in futuro, che non si trattasse del solito acquisto insomma. Un agente ci ha proposto questo giocatore che era fermo per un gravissimo infortunio al crociato, al di là dei video visionati in giro, è stato in prova da noi per una quindicina di giorni al termine del campionato, poi dopo l'abbiamo subito tesserato”.

Quali sono le caratteristiche del giocatore?

“E' un ragazzo che arrivava da un grave infortunio al crociato come detto, aveva fatto solo una presenza in Fa Cup e poi aveva giocato solo nelle serie minori inglesi con le squadre Under 21. Gli è servita molto la stagione scorsa giocata alla Carrarese. La Lega Pro è un campionato duro, ci vuole un periodo d'adattamento per tutti. L'anno scorso ha fatto diverse presenze, si è consacrato. La cosa mi ha fatto piacere visto che ha qualità tecniche importanti, di prospettiva è per categorie superiori. L’interesse del Napoli e di altri club è sintomo di quanto c'avessimo visto giusto”.

Secondo lei è pronto per giocare nel Napoli?

“E' un giocatore che ha delle grosse potenzialità, adesso chi lo prenderà dovrà fargli fare un percorso, non penso che sia pronto nell'immediato per il Napoli che lotta per lo scudetto. Con un percorso giusto, può arrivare a giocare nel Napoli. Giustamente Giuntoli, che è addentro a tutti i campionati, ha notato questo ragazzo. E' un'operazione che ci può stare, da qui a dire che sia un grande colpo ce ne vuole. Ha delle potenzialità per arrivare a giocare a certi livelli, sarà il campo a dirlo. Ha delle doti per poter fare tanto”.

Un aspetto che l’ha colpito della sua personalità?

“Posso raccontarvi dell’enorme felicità e gioia che ha mostrato subito dopo la firma sul contratto, si è fatto subito un selfie con me e il contratto firmato nel luglio del 2014. E’ stata un po’ una vendetta personale per lui tornare a giocare dopo quel bruttissimo stop. La Lega Pro non è come la Serie A, non conosceva nemmeno una parola d'italiano, ha fatto fatica ad ambientarsi subito. Senza aiuto di traduttori o altro, l’italiano l’ha imparato giorno per giorno sul campo e con i compagni. E' un ragazzo tranquillo,  da poco è già diventato papà nonostante la giovane età. Proprio l’anno scorso ha dovuto adattarsi a questa nuova vita, ne è uscito fuori alla grande. Il carattere per giocare in una grandissima ce l’ha, ha quella presunzione giusta di voler arrivare lontano”.

Giusto paragonarlo a Pogba?

“Non esageriamo, ha delle grandissime potenzialità ma deve ancora dimostrare tutto. Sono abbastanza simili come caratteristiche e fisicamente, vedendolo così sembra un po' il numero 6 juventino. A livello tecnico possono coesistere benissimo, dovrebbero aver giocato anche insieme in nazionale minore con la Francia”. 

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