Champions ed Europa League, cambiano alcure regole su calci di rigore e determinazione dell'esito di un incontro: i dettagli

04.08.2020
00:45
Redazione

Regole Champions League e regole Europa League, diversi cambiamenti

Champions League - Il chief refereeing officer della UEFA Roberto Rosetti spiega le variazioni al regolamento di gioco applicate nelle competizioni europee.

La ripresa delle competizioni UEFA porta con sé una serie di emendamenti al regolamento di gioco. Gli emendamenti, approvati dalla International Football Association Board (IFAB), sono entrati in vigore il 1° giugno 2020, data di inizio ufficiale della stagione calcistica 2020/21, ma saranno adottati anche per le restanti partite di UEFA Champions League, UEFA Europa League, UEFA Women’s Champions League e UEFA Youth League 2019/20, oltre che per la partite di qualificazione 2020/21 iniziate questo mese.

Per comprendere le nuove regole e i loro effetti, Uefa.com ha parlato con Roberto Rosetti, chief refereeing officer della UEFA.

"In generale si tratta di variazioni minime - ha commentato -. Le più importanti riguardano la regola 14 (calci di rigore) e le regola 10 (determinazione dell'esito di un incontro)".

Regola 14 – Calci di rigore

• Un'infrazione del portiere non viene penalizzata se un calcio di rigore manca la porta o rimbalza dalla porta (senza tocco da parte del portiere), a meno che l'infrazione influisca chiaramente sul tiratore

• Il portiere viene richiamato per la prima infrazione e viene ammonito per qualsiasi altra infrazione

• Se il portiere e il tiratore commettono un'infrazione esattamente nello stesso momento, viene penalizzato il tiratore

"In particolare - aggiunge Rosetti - se il portiere para il rigore abbandonando la linea di porta in anticipo, non viene sanzionato la prima volta, ma deve essere sanzionato in quelle successive".

"La maggior parte delle violazioni si verifica quando il portiere anticipa il movimento. Oggi, però, infrazioni anche minime vengono rilevate dal VAR".

Articolo 10 – Determinazione dell'esito di un incontro

• Le ammonizioni e i richiami precedenti non vengono conteggiati ai calci di rigore

Nelle partite che terminano ai calci di rigore, le ammonizioni precedenti non vengono conteggiate. Questo vale per tutti i giocatori ma soprattutto per i portieri, che ai tiri dal dischetto sono più sotto pressione.

"Secondo la IFAB e il regolamento di gioco, i calci di rigore non costituiscono parte dell'incontro, ma sono solo un modo per determinarne il vincitore", spiega Rosetti.

"Al momento, se il portiere è stato ammonito durante i tempi regolamentari o supplementari e anticipa il movimento ai calci di rigore, viene espulso".

"Questa eventualità diventava più plausibile al giorno d'oggi con il VAR, che avrebbe penalizzato il portiere più di altri giocatori. Riteniamo che si tratti di un cambiamento importante".

Questi emendamenti sono separati da quelli temporanei adottati per le restati partite della stagione 2019/20 in risposta alla pandemia di COVID-19, ad esempio le cinque sostituzioni.

Notizie Calcio Napoli