Manolas: "Barça? So come si elimina! Così si ferma Messi, su Insigne e il mio dolore..."

06.08.2020
07:35
Redazione

Kostas Manolas ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica alla vigilia di Barcellona-Napoli, gara di ottavi di Champions League

Lui sa come si fa. «Ho appena incontrato Totti e me lo ha detto anche lui: coraggio Kostas, riprovaci». Era il 10 aprile del 2018 e Manolas segnò allo stadio Olimpico il gol della qualificazione della Roma per la semifinale di Champions, facendo piangere il Barcellona e Messi. Dopodomani il difensore greco sogna il bis al Camp Nou con la maglia della Ssc Napoli. In palio stavolta ci sono i quarti, in un contesto purtroppo meno esaltante. Ecco alcuni passaggi della sua intervista a Repubblica: «Il vantaggio lo hanno loro: si riparte dall’1-1 del San Paolo. Ma non abbiamo dimenticato che all’andata meritavamo di vincere. Motivo in più per andare lì a giocarci le nostre possibilità».

Intervista Kostas Manolas Repubblica

Com’è il Camp Nou.
«Stadio imponente, farà impressione pure vuoto. Il campo è largo, ideale per il loro gioco. Dovremo prendere subito le misure, eseguire gli ordini di Gattuso e stare sereni, perché l’aspetto mentale è decisivo. Ho già giocato al Camp Nou con la Roma».

L’ultima volta in Spagna finì 4-1 per il Barcellona.
«Risultato bugiardo, autoreti mia e di De Rossi. Ma ci rifacemmo all’Olimpico: la Roma vinse 3-0 e andò in semifinale, dominando».

Il gol decisivo lo segnò lei.
«Fu un’emozione pazzesca, indimenticabile. Ma la semifinale fu merito dell’intera squadra. La Roma giocò 90’ super e il mio gol fu il premio per il lavoro di tutti.
Spingemmo insieme la palla in fondo alla rete».

È stato il gol più importante della sua carriera?
«Sì, ma sono legato anche a quello che segnai al Torino, con la dedica per Davide Astori, un ragazzo speciale. Eravamo stati spesso compagni di stanza. Perdita terribile».

Messi come si ferma?
«Di squadra, senza temerne il talento».

È lui il numero uno al mondo?
«Secondo me sì, per qualità e intelligenza calcistica».

Al San Paolo non brillò.
«Ma il Barcellona fece gol lo stesso al primo tiro. Con loro è così: non c’è solo Messi, basta distrarsi un attimo per essere puniti».

Sono passati 165 giorni, da allora: c’è più spazio per le sorprese, giocando l’8 agosto?
«I valori non cambiano. Ma sono ottimista e non ho paura. Vogliamo sorprendere il Barcellona. La pressione l’hanno loro, anche se è una sfida speciale pure per noi».

C’è Suarez in più, rispetto all’andata.
«Ma anche Koulibaly. Pensiamo a fare la nostra partita, non agli avversari».

A proposito di capitani: Insigne recupera?
«Speriamo di sì, per noi Lorenzo è importante».

Come arriva il Napoli a questa partita?
«Abbiamo fatto bene con la Lazio, possiamo crescere ancora».

E Manolas come sta?
«Benissimo anche io, il dolore alle costole è passato».

Potreste passare Ferragosto insieme, a Lisbona...
«Ma per arrivare alla Final Eight dobbiamo eliminare il Barcellona. Guai a pensare ad altro».

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