
Spalletti: "Politano? Manca semplicemente un giocatore. Manolas non recupera, Lozano sta bene ma se vuole un grande club deve incidere a Napoli! Con l'Inter non è decisiva, su Koulibaly, i tifosi e ADL..."
Le ultime notizie sul calcio Napoli e la conferenza di Luciano Spalletti. Le parole in diretta dell'allenatore pre Inter Napoli in conferenza stampa
Conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter Napoli. Il match Inter-Napoli si giocherà allo stadio San Siro e parla alle ore 14:00 in conferenza Spalletti per il calcio Napoli che affronta la partita da ex per la tredicesima giornata del calendario di Serie A. Su CalcioNapoli24 la conferenza in diretta di Spalletti.
Inter Napoli, Spalletti in conferenza stampa
Alla vigilia della partita di Inter Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa. L'allenatore della SSC Napoli è intervenuto in diretta post gara. Luciano Spalletti parla per il Napoli calcio in conferenza. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:
13.58 - Siamo in attesa dell'arrivo di Luciano Spalletti
14.01 - Inizia la conferenza stampa di Spalletti: "Clima nello spogliatoio dopo la notizia di Politano? Che possa succedere qualcosa così all'ultimo momento, fa parte delle difficoltà della stagione. Forse vi siete dimenticati che nelle prime due di campionato, abbiamo giocato con 3 centrocampisti: Demme infortunato, Zielinski pure. Non avevamo Anguissa. E si è giocato con 3 soli giocatori di numero, e si andava a giocare con quelli lì, facendo quel che si doveva fare ugualmente. Che facciamo, si lascia il dubbio che questa situazione che manca un giocatore ci possa mettere in condizioni di fare una gara sotto livello rispetto a quel che siamo? E' un modo di ragionare non corretto.
Che partita mi aspetto? Secondo me verrà fuori una partita in stile Premier League per intensità, tutte e due le squadre devono far punti e cercare la vittoria. Loro è chiaro che giocano diversamente tatticamente, ci sarà da andare a coprire quegli spazi che loro occuperanno in fase di possesso. Son bravi con i due a tutta fascia, noi dobbiamo fare altrettanto quando avremo palla noi. Sarà una gara con tutt'e due sqaudre vogliose, l'Inter è una squadra fortissima.
14.05 - Tornare da avversario a Milano? Con me diventa facile, io parlo con pochi pochi. Anzi se mi volete venire a far compagnia al Britannique, sono sempre solo. 'Anche io ho vinto quello scudetto, spero non mi fischino', si è letto: a me possono far quel che vogliono. Io guardo il mio lavoro, non quello degli altri. Se devo valutare il mio, il concetto è sempre lo stesso: quando vado via da un club, valuto se ho portato valore in campo e fuori. Ho ricevuto tanti fischi in tanti posti. Io ho finito all'Inter, con la difficoltà della gestione di quel momento lì. C'era da creare delle difficoltà. Però poi non ho dato colpa a nessuno di quel quarto posto, nè ho preso vantaggi di niente. Non ho detto niente, e mi han mandato a casa. E' chiaro che poi, delle valutazioni vanno fatte: sono in base alle possibilità che uno ha a disposizione, insomma. Se uno ha la possibilità di spendere 240 milioni di ammontare di stipendi, non sono uguali a 100. E' differente, si va a prendere calciatori non che stanno a casa fermi. Ma si prendono calciatori da Chelsea, Man City e sono abituati a vincere.
Per quanto riguarda le emozioni di domani, io non sto qui a dire che è una partita come le altre. Vivo intensamente tutto ciò che faccio, ma le vivo in diretta: sono curioso della reazione che avrò io lì a San Siro, per me il passato non è mai passato. Vivo con sentimento ciò che faccio. Le faccio seriamente e con sentimento le cose. Lì ho dovuto prendere decisioni e le ho prese volentieri, l'allenatore dev'essere giusto per il bene del gruppo: un'esperienza che mi ha dato tanto, ringrazio i tifosi a prescindere dal trattamento che mi riserveranno. Ringrazio i calciatori che mi hanno seguito, c'è stima e ci sentiamo con diversi calciatori. Sono orgoglioso anche di aver ridato forza a quello che era una conformazione della Pinetina, anche i giardinieri hanno messo a posto delle cose per darmi disponibilità. Di alzare le piante per vedere la profondità, ad esempio.
Importantissima per tutt'e due domani, ma non è definitiva finché non c'è matematica. Ci sono squadre forti, ci sono difficoltà momentanee. Che possono arrivare da tutte le parti. E' come ha detto Simone Inzaghi.
14.12 - Avere certezze sul Napoli capolista contro l'Inter? Io non ho da far valere nessuna rivincita con l'Inter. Domani è un passaggio fondamentale per un'altra piccola felicità, non per la mia magari o anche per la mia. Ma soprattutto per quelle persone che ci amano e ci seguono. Noi siamo già un pochettino a posto, se si continua a lavorare così. Siamo in cerca di una dignità e la dignità poi sarà una certezza solo qaundo ti batterai per le persone che ti vogliono bene, non solo per essere famoso o avere un ruolo. Noi abbiamo una città dietro che è lì che freme. E' incredibile quello che organizzano per darci forza, dobbiamo riflettere su quello che dev'essere il nostro comportamento e la nostra voglia.
14.14 - Decisiva per l'Inter? Neanche, son poche le partite giocate e sono molte le difficoltà che si incontreranno tutti, in questo campionato. La felicità è nascosta un po' dietro le difficoltà che incontreremo. Se devi sostituire uno o due giocatori, ti fa abbassare lo sguardo o girare le spalle, non potrai mai raggiungere obiettivi importanti. Gli obiettivi sono dietro queste difficoltà qui. Non ci si lamenta, non mi sono mai lamentato di niente in 20 anni di carriera, mai! Mai detto: 'Mi manca questo, quest'altro'. Sarebbe come dire alla squadra: 'Non ce la possiamo fare da soli', invece ce la possiamo fare.
Certezze e dubbi di Inter-Napoli? Le certezze di ciò che ha prodotto finora, le certezze della qualità esibita dai nostri calciatori, le certezze di migliaia di persone che ti sostengono, se ti venisse il dubbio di non farcela. La nostra gente pensa che noi siamo una squadra fortissima, i dubbi che abbiamo noi? Non ce ne sono, andiamo per fare la partita. C'è un avversario, che ha le stesse nostre qualità. Con calciatori di livello come il nostro. E un allenatore che ha una esperienza su quel gioco che gli fa fare, che ha trovato una squadra che ha già fatto quel gioco negli anni precedenti. Nessun dubbio, ci saranno delle difficoltà che sono le stesse che dicevamo prima. O si ha il coraggio di affrontarle queste difficoltà, o si fa spazio a chi non vede l'ora di affrontarle. Non c'è altra scelta.
Lotta al vertice con un presidente italiano? Grosso modo è uguale, lì avevo un presidente di una nazione differente, di un paese differente dal nostro, ma il figlio era sempre presente in società. Spesso, tranne quando tornava a casa. Per cui, diciamo che è simile grosso modo. La guardava un po' più esternamente la situazione Steven Zhang, De Laurentiis la vive più direttamente. Ci si sente spesso per telefono, vuole sapere le cose. Zhang sorvegliava più a distanta, De Laurentiis sorveglia un po' più da vicino. Te la fa sentire la sua presenza. Con entrambi ho lavorato come meglio si crede, ho avuto questa possibilità. Ma son sempre i risultati che fanno la differenza.
Parere sulle difficoltà della Nazionale? Mi dispiace per Mancini, ha le soluzioni per mettere a posto questa cosa. La Nazionale la meritava la qualificazione. I risultati gli hanno dato contro, un po' di fortuna e sfortuna nel calcio esiste. Può essere dipeso qualcosa da questo, lui sa come fare da solo. A Mancini non gli si va a insegnare niente.
Come sta Lozano? A destra può giocare Zielinski, Elmas. Può giocare Lozano. Abbiamo anche altre soluzioni. Lozano sta bene, ha ore e ore di viaggio giocando giovedì e tornando ieri. Ma è molto voglioso, ci ho parlato anche stamane. E' sorridente, è un ragazzo molto positivo. Un ragazzo dolcissimo, professionale. Per cui è anche normale che abbia ambizioni di crescita (ride, ndr)! Ma le devono avere tutti. Mi auguro che a fine stagione riceva interesse di club che ritiene più importanti del Napoli, perché no?! Significherebbe che si è reso protagonista del raggiungimento di alcuni nostri obiettivi. L'anno scorso rimanendo fuori dalla Champions, noi non abbiamo ricevuto offerte. Per cui se vogliono richieste da altri club, devono fare risultati qui! E' bene che abbiano questo chiaro, altrimenti non gliene frega niente a nessuno di come si chiamano.
14.29 - Manolas? Non recupera per Milano, ma sicuramente sarà presto decisivo.
Koulibaly? Rappresenta tanto non solo per me, diventa difficile parlarne senza fare esempi: è successo che questa settimana, a inizio quando è arrivato per il primo allenamento, è andato in scivolata. E' rimasto col ginocchio sotto e ha sentito dolore, restando per terra. Si è fermato l'allenamento, in un attimo c'erano anche i magazzinieri e tutti i giocatori attorno a lui. Tutti. Tutti a vedere la reazione di come è uscito Kalidou. Hanno riniziato dopo 3 minuti a giocare la partitella, ma tutti guardavano Koulibaly in panchina per capire come stava e non giocavano. Non mi interessa sapere se Maradona è stato il più grande o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato dopo. E' quello lì, non è quello che dico io ma quello che provano tutti quel che poi significa la pesantezza del soggetto. L'importanza all'interno di un gruppo. Anche in Europa League abbiamo detto che vogliamo essere tutti come Koulibaly, sta a significare ciò che rappresenta per noi: una persona straordinaria. Io sono stato fortunato in carriera, ne ho avuti. Ma ho ancora calciatori di cui ritenermi fortunato. Sensini è stato uno di questi: salutava ed entrava negli spogliatoi, senza parlare, ed era rispettato da tutti".
14.32 - Termina la conferenza stampa di Luciano Spalletti.
