A pensare male …
di Dino Viola
Domenico Berardi ha le febbre. Non partirà titolare nella sfida contro la Juventus. Anzi, no: non parte proprio per Torino. Forse verrà fatto un ultimo tentativo. Lo facessero. Anche solo per sedare gli animi di chi ha già pronta l’accusa complottista, alimentando quell’odioso vittimismo di cui talvolta se ne può fare sinceramente a meno e che regala tinte stridenti di provincialismo.
In maniera amichevole all’appassionato di dietrologia va concesso un considerevole margine di comprensione, perché quando rispolvera scandali non troppo lontani nel tempo diventa uno scaltro seminatore di dubbi. Di certo non si può continuare a vedere del marcio ma è tollerabile che un piccolo prurito qualcuno lo provi ancora, anche su cicatrici che hanno ormai più di dieci anni. Le cause del pizzicore attuale risalgono ad una sinergia in chiave mercato tra bianconeri e neroverdi iniziata da un po’ di tempo, con i secondi pronti a concedere spazio a chi non ne trova tra le fila dei primi. Nulla di nuovo. Il tempo di crescere poi si vedrà. Ecco allora Zaza, Marrone, Rogerio, Sensi e ci aggiungiamo anche Peluso. Diverse operazioni di mercato a suggellare un’amicizia che potrebbe rinsaldarsi questa estate quando, grazie ad una opzione di riscatto in favore della Juventus con prezzo forse già pattuito, il febbricitante Berardi potrebbe passare proprio ai bianconeri.
“A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina”. E’ una fase attribuita ad un noto politico scomparso da qualche anno e che non ha fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia. Quello che abbiamo davanti ai nostri occhi va preso in considerazione, tutto il resto porta a conclusioni approssimative. Pertanto, con certezza beffarda possiamo affermare che il Sassuolo ha aiutato la Juventus, è vero: è stata la squadra che ha dato la scossa ai bianconeri, battendola al Mapei Stadium. Da quel momento 19 partite di cui 18 vittorie, 1 pareggio e 0 sconfitte. Numeri che rimpiccioliscono qualsiasi tesi alternativa e danno le reali proporzioni della grandezza dell’impresa di Sarri. Già, c’è scritto Sarri: non si tratta di un errore. Nonostante l’impressionante cavalcata degli uomini di Allegri, il Napoli è lì a giocarsi il titolo, punto su punto. Nonostante tanti presunti disegni oscuri. Questa è una squadra forte, in salute: i malanni e i cattivi pensieri lasciamoli agli altri. Che a pensare male, ci si ammala …
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