Aspiétta, ciuccio mio, ca mo' vène 'a paglia nòva!

25.10.2021
20:30
Alessandro Marrazzo

Piotr Zielinski eterna promessa del calcio europeo, continua a rimanere incompiuta

C'è quasi l'imbarazzo della scelta, nella vastità dei proverbi napoletani inerenti alle promesse non mantenute.

Detti vernacolari che sottolineano speranze disattese tipiche della nostra gente. Un'attesa che resta tale, un' illusione dolorosa a cui noi del sud siamo come paradossalmente abituati, ma che subiamo sempre con la solita ironia, come a raccontarlo per strappare un sorriso a qualcuno nonostante la nostra mal celata sofferenza.

Zielinski con la maglia del Napoli

Che poi non si è mai capito come Dante possa aver trovato una qualsiasi tipo di soddisfazione nell'incompiutezza del suo amore verso Beatrice. Se il buon Alighieri fosse nato a Napoli, probabilmente si sarebbe rassegnato, avrebbe fatto spallucce, e poi via al bar con gli amici. 
Noi siamo diversi, 'ci pigliamo collera', ma solo fino ad un certo punto, poi ci ridiamo su e a accettiamo. Noi a Dante gli avremmo detto: "Nun da rett, te sta facenn fess".

Zielinski in azione contro la Fiorentina

Adesso i tifosi del Napoli sono ad un bivio: continuare ad amare incondizionatamente Zielinski? Oppure rassegnarsi a quel poco che ci darà, una volta ogni tanto, quando 'ten genio', con quella faccia pulita, da bravo ragazzo a cui perdoneresti tutto?.
Decisione, per carità, personale. Tutti abbiamo avuto l'amico che le trova col lanternino pronto a rinfacciartelo quando ci caschi tu, anche solo per una volta, anche solo per capire cosa si prova. E alla fine ti senti devi dire che fai come lui, che ti atteggi, e poi fai peggio.

Zielinski è come quella donna che in certi momenti è la quintessenza dell'amore, in altri (adesso troppi) si alza al mattino e dalla sua faccia capisci immediatamente, che senza sapere nemmeno il motivo, (perchè non lo saprai mai, anche se ti sarà detto semplicemente che non sei in grado di capirlo) la notte successiva la passerai sul divano.

E' come se il polacco godesse nel farsi amare follemente attraverso partite che decide da solo con giocate sublimi, quasi le facesse solo e unicamente per te, e poi sul più bello ti dicesse: "perchè rovinare questa bella amicizia?".
Beghe sentimentali tipiche dei ventenni, anche comprensibili e giustificabili ad una certa età, ma da un calciatore di 27 anni ci si aspetta qualcosa di molto diverso. Qualcosa di compiuto, chiaro, completo.

Zielinski con la maglia del Napoli

Zielinski è l'incompiutezza fatta persona, come se a Giotto fosse venuto da starnutire proprio mentre stava per chiudere la circonferenza del suo cerchio perfetto. 
Una meraviglia incompiuta, un peccato, un grande peccato.

Nella seconda metà della stagione scorsa, è stato di gran lunga il trascinatore degli azzurri fino alla fatal Verona.
All'inizio di questa stagione, forse l'unica delusione di un bellissimo Napoli di cui proprio il polacco avrebbe potuto essere l'uomo in più. 

Anche ieri a Roma è sembrato apatico, fuori contesto, fine a se stesso. Come la tipa in discoteca, che tutti guardano per la sua avvenenza, ma a cui tu non ti avvicineresti mai perchè se la tira, e la cosa ti crea un certo, magari inspiegabile, fastidio.

Dopo anni di montagne russe, è comprensibile che qualcuno possa scendere dalla giostra col mal di stomaco.
Al primo Dante che tornerà a paragonarlo a De Bruyne, sarà lecito rispondere: "Aspiétta,ciuccio mio,ca mo' vène 'a paglia nòva!".

Il ciuccio, cosa vi ricorda?

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