Il senatore Nave: "Abbonamenti tv e calcio? Intervenire con un disegno di legge su un tetto sul prezzo in un regime di concorrenza è molto difficile, vi spiego"

15.09.2025
21:30
Redazione

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il senatore Luigi Nave

Di seguito le sue parole: 

«Nella vita sono un ingegnere e docente di informatica. Ho scelto di entrare in politica all’età di 40 anni, è stata una scelta ben ponderata e in quel momento il Movimento Cinque Stelle era il partito che più rispecchiava le mie idee e che mi concedeva l’opportunità di fare politica. Ho svolto nella mia carriera politica il ruolo di consigliere comunale e consigliere della città metropolitana di Napoli e adesso è la prima legislatura che sono senatore in parlamento.

Da un po 'di tempo in aula noi parlamento stiamo dibattendo sul fatto che il Parlamento non eserciti più a pieno le proprie funzioni, facendo il suo ruolo, ma si va avanti solo per decreti leggi. 

In poche parole: il leader parlamentare è sminuito dagli atti! Purtroppo, sta diventando una prassi negli ultimi anni. Abbiamo denunciato più volte questo fatto, ma dobbiamo confrontarci con la maggioranza parlamentare e la conseguenza è lo svilimento del ruolo del parlamentare.

Abbonamenti Sport Tv? Persino togliere 10 euro dalle tasche degli italiani è un problema! Intervenire con un disegno di legge su un tetto sul prezzo in un regime di concorrenza è molto difficile. Sicuramente è superabile l’elemento della legge Melandri che non permette l'assegnazione ad unica piattaforma la possibilità di poter trasmettere i programmi sportivi.

Questo è uno dei punti che è presente nella legge delega che è ora in discussione in Parlamento. Ad oggi, però, si rimane ancora sulla modalità di assegnazione. La questione da chiarire è: Perché vengono spesi così tanti soldi? Quanto costa l’abbonamento? Dobbiamo sapere in che modo vengono distribuiti gli introiti.

Il primo punto da combattere è quello legato alla pirateria che fa un danno notevole al nostro sport. Ho letto dei dati recentemente sul fatto che la pirateria costa 2 miliardi di euro e lo sport così come il calcio incide per il 15% del prezzo totale. 

Un altro elemento sulla pirateria è legato a chi commette la pirateria, ovvero che più del 50% di chi è attivo sul mercato della pirateira ha una laurea e un posto fisso mentre è calata la percentuale dei minori implicati nella pirateria. Ci vogliono maggiori controlli da parte dell’autorità, laddove c’è un monopolio dei sistemi di pirateria sulla popolazione.

È difficile mettere dei veti ai regimi di concorrenza sui diritti televisivi, poiché potremo andare anche incontro alle normative europee che non vogliono un prezzo fisso sugli abbonamenti tv, poiché un prezzo alto non incentiverebbe chi lavora e l’aggiornamento delle infrastrutture.

Secondo me bisogna intervenire con una maggiore concorrenza, dando la possibilità ogni tre anni di mettere in gioco le licenze sui diritti televisivi. Stiamo già lavorando sui contratti della Rai, ma la Presidente della Commissione di vigilanza Rai è ostaggio della maggioranza che non permette di fare le sedute.

Nell'ottava commissione del Senato che si occupa di energia, contratti del pubblico e trasporti stiamo discutendo sulla nuova legge sui contratti della Rai. Noi non vogliamo garantire alla Rai di lavorare unicamente con l’abbonamento, ma avere un tot di budget che eviti alla Rai di essere sotto il ricatto del governo di turno. Ve lo dico: La Rai è ostaggio della maggioranza parlamentare!

Unica emittente televisiva? Potrà essere un elemento di discussione tra noi parlamentari per mettere in campo una situazione che ci permetterà di progettare un disegno legge su questo tema. Intanto, abbiamo già incontrato il Presidente De Laurentiis in parlamento, facendo un panorama della situazione. Noi stiamo cominciando a parlarne in alcune commissioni parlamentari. 

Ad oggi, i cittadini hanno difficoltà ad andare avanti e bisogna fare qualcosa per arginare il fenomeno dei prezzi che si alzano. Nonostante qualcuno dice che l’Italia stia crescendo con alcune percentuali, il dato di fatto è che l’Italia si sta impoverendo. Gli imprenditori hanno difficoltà a portare avanti un’attività produttiva. 

Il Ministro Urso dice che è tutto apposto, ma non è così. C’è qualcuno che si ritrova l’Agenzia delle Entrate vicino alla porta e non sa il motivo. Stiamo quasi a livello di “Pane e Circense”!

Netanyahu? Chiediamo di continuo di interrompere i contratti e le collaborazioni con Israele ma, nonostante il nostro governo dica che lo abbiamo già fatto, noi continuiamo a mandare armi e ad acquistare prodotti da Israele. Condanniamo Hamas per quello che ha fatto, ma di fronte ad un genocidio che si sta attuando non ci sono termini di paragone»

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