Basterebbe dire che l'economia del paese sia più importante della nostra salute...

10.05.2020
16:00
Fabio Cannavo

Coronavirus - Economia del paese più importante della salute

Notizie - Ricominciare? Sì? No? La voglia di tornare a vedere calcio è tanta, così come lo è quella dei calciatori di rientrare in campo. Parliamoci chiaro, per gli appassionati di questo sport è davvero triste non poterselo godere. Il calcio ad oggi non esiste, è da tempo che non si scrive nè si legge di una bella giocata, o di una rete all'ultimo minuto. Non esistono dichiarazioni dei tesserati, non può esserci un dibattito e nemmeno un'opinione. A noi, che eravamo abituati a vivere di questo o quasi, è stato tolto il più bello dei passatempi. 

La curva dei contagi al Covid-19 cala vistosamente in Italia, ma, come dicono gli esperti, "il rischio zero non esisterà". Questa affermazione ha fatto sì che i maggiori esponenti della politica e del sistema calcio mondiale iniziassero un processo di mentalizzazione al rientro in campo. Molte società, specie quelle delle serie minori, non possono permettersi tre o quattro mesi di stop e rischiano seriamente di sparire. Le più ricche, invece, hanno potuto sostenere questo lungo periodo di inattività, ma che non si protragga nel tempo, altrimenti le difficoltà arriveranno per tutti. E per tutti non si intende solo i presidenti dei club o i calciatori, ma anche tutti quelle persone che lavorano intorno a questo settore che, dati alla mano, è il terzo più remunerativo del paese. 

Tamponi a tutti i calciatori, fretta di rientrare in campo perchè, come dicevamo prima, il movimento calcio deve rifiorire, anzi, evitare di appassire. Però un'ammissione da parte di chi se ne occupa sarebbe doverosa e aiuterebbe a capire qualcosa di più a chi non ci vede chiaro. Basterebbe raccontare che l'economia è più importante della salute della gente. Di poco? Ok, di poco, però è così. Altrimenti nessuno mai si sarebbe preso la briga di proporre una gara di calcio con circa cento persone al seguito tra calciatori, dirigenti e arbitri ed addetti ai lavori, quando a ieri sono stati registrati altri 200 morti circa. Basterebbe dire che 'ne vale rischiare di veder morire altra gente, a costo che il calcio torni a far girare danaro'. Invece no, le solite scorciatoie. "La voglia è tanta di tornare in campo", "Non è giusto concludere il campionato così", "altrimenti il calcio rischia di scomparire definitivamente oppure che si finisca in Tribunale". E bla bla bla. Non siate vigliacchi, ammettete che è più importante far girare l'economia di un paese intero anzichè tutelare la salute della gente ed evitare di piangersi qualche caro. Qui nessuno è dalla parte di uno anzichè di un altro. Bisogna dirle le cose e non più far leva sulla poca informazione del popolo. Ognuno parla per interessi propri. La Lazio vuole giocare (chissà perchè), mentre il Brescia spinge per terminare la stagione (ops). Ognuno pensa a sè, anche ai piani più alti.

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

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