Cosa si intende per ridimensionamento? A Napoli bisogna spiegarlo molto bene...

28.05.2021
10:30
Bruno Galvan

Il terrore di Napoli dopo la mancata qualificazione Champions

CALCIO NAPOLI - Cosa vuol dire ridimensionamento? Dalla Treccani leggiamo: "Organizzare su nuove basi un complesso industriale, spesso riducendone le dimensioni in rapporto a nuove esigenze". Questo termine a Napoli, quando si discute di calcio, spesso viene distorto o non capito causando timori e creando molto spesso un malcontento eccessivo. La mancata qualificazione alla Champions è certamente una mazzata economica, ma sostenere che il progetto Napoli possa diminuire come portata d'investimento non è del tutto vero. 

Partiamo da una certezza: tutte le squadre taglieranno costi dopo una stagione sofferta per la riduzione drastica dei ricavi dovuti alla pandemia. Lo faranno Inter e Juve così come altre squadre del nostro campionato. L'associazione, abbastanza semplicistica, del meno spendi e meno sei competitivo è fuorviante. Ci sono esempi lampanti, in ultimo quello del Villareal che distrugge il milionario Man Utd, che dimostrano come l'oculatezza possa portare a risultati importanti. 

Il terrore ridimensionamento gioca brutti scherzi e distorce se vogliamo la realtà. Il Napoli deve avere il coraggio di cedere quei calciatori che ormai hanno esaurito il loro ciclo in azzurro. Bisognava già farlo dopo il triennio sarrista ma De Laurentiis ha creduto nei punti fermi della rosa spingendosi a pagare un monte stipendi di 110 milioni lordi (il più alto di sempre della sua gestione) senza vincere praticamente nulla e ritrovandosi a fare i conti con ammutinamenti vari, beghe legali e quanto altro. 

La riconoscenza nel calcio non deve esserci, ma il Napoli ha voluto dare lo stesso fiducia e continuità ad un gruppo che aveva fatto bene. Questa squadra può restare lo stesso competitiva scegliendo in maniera oculata senza andare indietro a chissà quali chimere. Le occasioni di mercato ci sono, il costo dei cartellini e degli ingaggi è totalmente cambiato perché ora tutti hanno necessità di fare cassa dopo la crisi post-Covid. C'è da svecchiare una rosa che in alcuni suoi elementi chiave ha raggiunto ormai 30 anni ed anche di più.  

Tagliare i rami secchi e non produttivi è doveroso per il bene del club ed anche delle casse societarie. "Se vendiamo Tizio come facciamo?" è il terrore che anima il tifoso medio del Napoli che si lega molto al singolo calciatore e forse meno alla maglia. Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile (lo era solo Diego). Svecchiare puntando su giovani forti e di talento non vuol dire perdere competitività. Però a Napoli andrebbe spiegato bene. Magari facendo anche i disegnini...

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