immagine di Giuseppe Cautiero
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Genoa, Sassuolo e Chievo...diamo fondo a tutta la rosa!

23.10.2017
19:30
Alessandro Marrazzo

di Alessandro Marrazzo - Twitter: AleMarrazzo1981

Genoa, Chievo e Sassuolo, il tutto condito da un fondamentale Manchester City da affrontare al San Paolo. Con buona pace della sfida contro gli inglesi che dirà molto, se non tutto, sul futuro azzurro in Champions, Sarri non potrà non mettere mano a tutta la rosa. 
Scatto, allungo e resistenza sono i tre momenti di una corsa ad ostacoli a cui può essere paragonato un campionato. 

Lo scatto azzurro è stato tremendo, ai limiti dell'impeccabile. Il Napoli è partito perfettamente sullo sparo lasciando tutti gli avversari sui blocchi. 8 vittorie ed 1 pareggio nelle prime 9 partite. Lo scatto però è nervi, concentrazione e lucidità, è più testa e tecnica che fisico. Tutti in partenza hanno la freschezza e la lucidità per fare del loro meglio, e gli azzurri lo hanno fetto meglio della concorrenza.

Ora, però si entra nella seconda fase del tragitto: bisogna tenere il ritmo, la cadenza, e i muscoli cominciano a pizzicare. Bisogna raddrizzare il busto e mantenere il passo cercando di conservare qualcosa per lo sprint finale. Il Napoli è esattamente all'inizio di questa fase. Nonostante abbia travolto 2 dei 3 ostacoli champions, sembra almeno non aver perso l'equilibrio anche se con l'Inter non ha portato a casa i tre punti. E' arrivato il momento di dosare le forze senza compromettere l'andatura. In poche parole è il momento del turnover. 

Non parliamo del 'solito' turnover, lanciando nella mischia coloro che sono praticamente dei co-titolari, ma di dare fondo a tutta la rosa, di rischiare qualcosa, di responsabilizzare i vari Maggio, Mario Rui, Rog, Maksimovic, Ounas, Giaccherini anche con una pesante maglia da titolare. Non farlo, sarebbe andare incontro ad un crollo psico-fisico, anche solo di un paio di settimane, che potrebbe voler dire essere bruciati a pochi metri dal traguardo.

L'allenatore azzurro, non ama il turnover e non manda in campo giocatori di cui ha fiducia al 100%, ma adesso è necessario che lo si faccia. La 'pizzicata' all'adduttore di Insigne è un campanello d'allarme che non va ignorato, anche perchè fare a meno di un pezzo da novanta per 90 minuti a causa di una contrattura, è ben diverso da dover farne a meno per un mese a causa di uno strappo, per non parlare di quelle energie mentali, ancora più facili da perdere...e difficili da recuperare.

Gli azzurri sono appena entrati nella fase più importante della corsa. Vietato vanificare uno start perfetto, così come arrivare allo sprint senza birra nelle gambe. E' il momento di usare la testa. Di usare muscoli per farne riposare altri da utilizzare in vista del traguardo, di farlo passo dopo passo...di farlo con Genoa, Chievo e Sassuolo...

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