I due scenari da evitare per non definire fallimentare l'Europa League
Il Napoli giovedì si gioca in Europa League il passaggio del turno, ma potrebbe addirittura uscire anzitempo da tutte le competizioni europee
L’Europa League, da delizia a potenziale croce. Ma perchè, poi? In fondo si tratta solo di una partita, gli eventuali spareggi arriverebbero a febbraio e gli ottavi direttamente a metà marzo. Il problema, per il Napoli, è come arrivare alla partita contro il Leicester di giovedì.
- di Claudio Russo (@claudioruss)
Non solo per una questione fisica, con tanti infortunati, bensì per una questione di classifica. Il Napoli arriverà primo se vince e lo Spartak non vince; secondo se vince e vince anche lo Spartak; terzo se entrambe le gare terminano in parità, oppure se perde e il Legia non vince. Addirittura fuori dall’Europa in caso di sconfitta e contemporanea sconfitta dello Spartak. Sarebbe da catalogare sotto l’aggettivo ‘fallimentare’ uscire dall’Europa, oppure terminare al terzo posto e scivolare in Conference League, la periferia europea, e molto rischioso terminare secondi, affrontare una terza classificata della Champions League (sicure Borussia Dortmund, Sheriff Tiraspol e Zenit San Pietroburgo).
Il Napoli si è presentato ai nastri di partenza dell’Europa League tra le favorite per la vittoria finale, o quantomeno tra le squadre più ricche di talento dell’intera competizione, e la squadra di Luciano Spalletti si trova davanti ben quattro scenari a disposizione. Soltanto uno renderebbe sufficiente il girone di Europa League: battere il Leicester e sperare che il Legia se la giochi contro lo Spartak (i polacchi possono ancora arrivare secondi). Non è semplice per il Napoli, a maggior ragione con quella lista di infortunati. Ma c’è un solo risultato per definire accettabile il percorso in Europa League. E nessuno dovrà prendere sottogamba la partita di giovedì, ma sulla preparazione da parte della squadra - e di Spalletti in primis - ci sono pochi dubbi.