Il 4-2-3-1 rischia di essere un problema?

06.11.2020
11:30
Claudio Russo

Gattuso ha cambiato modulo per far coesistere Mertens ed Osimhen, ma il Napoli nelle ultime partite sembra faticare più del previsto

Il 4-2-3-1 è un problema per il Napoli? Più precisamente: cambiare modulo per permettere a Dries Mertens - il goleador di ogni epoca - e Victor Osimhen - l’acquisto più costoso di sempre - di giocare assieme può mettere in difficoltà i restanti compagni di squadra?

Non mettiamo in dubbio i dettami tattici di Gattuso, che ha giocato 586 partite ufficiali con i club e ne ha dirette quasi 250 in panchina, ma è chiaro che, quando si cambia un modulo, si necessita di un po’ di tempo per favorirne la memorizzazione da parte di tutti. Nelle ultime settimane è indubbio che la qualità sia incappata in un periodo di involuzione, o quantomeno sia venuta meno la brillantezza delle prime partite (bicchiere mezzo vuoto: le difese avversarie si sono fatte trovare impreparate di fronte al nuovo schieramento, ed ora hanno preso le adeguate contromisure?)

Se le difese si adeguano e si abbassano oltremodo, l’attacco alla profondità di Osimhen perde forza. Se Mertens non crea un legame avvicinandosi alla coppia di centrocampo, perdendosi sulla fascia cercando spazi, allora quest’ultima risulta scoperta e senza la fisicità di Bakayoko rischia di andare in difficoltà. E al tempo stesso, giocando con una mediana a due, diminuisce l’efficacia degli inserimenti di cui Fabian e Zielinski godono in caso di centrocampo a tre.

È solo un problema di atteggiamento, come ne ha parlato Gattuso dopo il Rijeka? Se la squadra approccia 'come una gita' i match contro avversari di livello inferiore, serve maggior 'bastone' anche da parte sua.

Per carità, siamo ancora al 6 novembre e non è certo il caso di invocare il ritorno al 4-3-3: Gattuso merita fiducia ed il 4-2-3-1 non è stato un problema fino a qualche settimana fa. Il problema attuale risiede nel rendimento di alcuni giocatori tutto sommato fondamentali proprio nel cambio di modulo: se Mertens non gira al meglio, la sua posizione risulta debole (provare Zielinski in quella posizione, per dare più raccordo tra mediana a due e punta centrale, potrebbe essere una soluzione?). Se Osimhen non è servito a dovere in verticale - e qui c’entrano anche i centrocampisti -, o se le difese riescono ad isolarlo nei movimenti, allora il suo effettivo valore diminuisce.

Attendiamo il ritorno della brillantezza e della cattiveria, e confidiamo ancora nel 4-2-3-1. Sempre che non diventi realmente un problema, ma permane ottimismo.

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