Il calcio di Spalletti è una realtà, non una fiction

21.09.2021
10:30
Bruno Galvan

Spalletti sta convincendo tutti

Napoli calcio - Questo Napoli è una solida realtà, non una fiction. La vittoria a Udine è frutto di qualità ma anche di un'organizzazione che Spalletti ha saputo dare ad una squadra che, non più tardi di qualche mese, fa doveva fare i conti con il termine 'veleno' oppure la fatidica frase 'annusare il 'pericolo'. Luciano si sta scrollando poco alla volta tutti i luoghi comuni che gli sono stati etichettati dalla stampa nazionale sui casi Totti e Icardi, ma anche da chi a Napoli aveva dato per certo che "O' filosofo", così è stato battezzato dal tifoso medio e umorale partenopeo, avrebbe dato il colpo di grazia a Insigne spaccando definitivamente uno spogliatoio deluso dopo quel Napoli-Verona. A tal proposito, sarebbe interessante ascoltare il pensiero di chi aveva parlato di complotti, tradimenti e fantasie varie su quella partita sbandierando la sua disaffezione per questi colori.

Spalletti: "Voglio un Napoli di scugnizzi. Ho già sentito Insigne"
Spalletti

La scommessa Fabian

Tornando al calcio giocato, Spalletti ha rimesso le cose al loro posto. Tatticamente il Napoli è più essenziale e meno stucchevole, chi porta palla ha costantemente due soluzioni e soprattutto chi gioca o subentra ha la stessa cazzimma di imporsi. La scommessa vinta, per adesso, è quella di Fabian Ruiz primo palleggiatore o semi-regista quando la sotto-punta indietreggia formando una sorta di triangolo. Lo spagnolo sta dando risposte positive in un ruolo in cui era stato massacrato non più tardi di un anno e mezzo fa (Gattuso lo mise inizialmente davanti alla difesa in un 4-3-3). Oggi Fabian dipinge calcio, sa quando accelerare o no. Come è possibile? Le qualità le ha sempre avute, ma non aveva la giusta consapevolezza.

Le pagelle del Napoli nel match contro il Genoa
Fabian Ruiz

Ma quale aziendalista

"Presidente, se mi lascia la squadra così sono contento", furono queste in sintesi le parole che Spalletti disse a De Laurentiis nei primi giorni napoletani. C'è chi lo tacciò di essere aziendalista perché in fondo faceva un favore alle casse societarie rifiutando rinforzi. La verità è che Luciano ci aveva visto lungo sul valore della rosa e l'enorme potenziale inespresso di alcuni calciatori. Per lui, il Napoli è sempre stato forte. Per alcuni invece era da rottamare in blocco.

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