Il giorno dopo...

25.09.2016
18:30
Redazione

Il giorno dopo la sesta giornata. Contro il Chievo il Napoli mette in campo tutta la rabbia per i torti arbitrali subiti a Marassi in settimana. Anche il mister toscano non sembra ancora aver digerito le "sviste" di Damato. Avesse potuto, avrebbe giocato anche lui.

Il giorno dopo la sesta giornata. Gli impegni ravvicinati impongono rotazioni. Allan, Milik e Hysaj si accomodano in panca. Spazio a Zielinsji, Gabbiadini e Maggio. E proprio l’ex Sampdoria la sbloccherà. Millimetrico pallone di Hamsik per Callejon. Lo spagnolo lo addomestica da par suo e serve l’accorrente Gabbiadini che si produce nel pezzo forte del suo repertorio: sposta il pallone, calcia e infila l’angolo più lontano della porta di Sorrentino. E non solo segna, ma esulta pure, da non credere. Il raddoppio è la centesima magia di Hamsik con la maglia del Napoli. Un sinistro all’incrocio di rara potenza e precisione.

Il giorno dopo la sesta giornata. Gli azzurri chiudono la prima frazione con il doppio vantaggio e nelle ripresa si limiteranno a controllare una blanda reazione dei veneti che, una volta sotto, non sono poi più stati in grado di fare la partita. Passano gli anni, cambiano gli allenatori e i giocatori, ma il Chievo resta squadra ostica e mantiene intatta una sua prerogativa, quella di giocare male. L'input principale è quello di non far giocare gli avversari. E spesso ci riesce pure. Ma ieri sera, organizzazione tattica e abissale differenza tecnica tra i due organici sono venuti prepotentemente fuori. E il gioco non gioco tanto decantato di Maran è andato a farsi benedire. Alla fine al Napoli è bastato un tempo per sbarazzarsi degli ostici veneti. Poi, giustamente, testa e gambe rivolte all’impegno Champions di mercoledì.

Il giorno dopo la sesta giornata. Si aspettava la rete di Gabbiadini ed è arrivata. Poi, per il resto, il ragazzo non è che abbia fatto tanto. Nel ruolo di prima punta soffre non poco. E anche la rete è venuta da una posizione a lui più congeniale: l’out destro dove ha la possibilità di poter convergere ed esplodere il suo sinistro. Bene Maggio in luogo di Hysaj. Se avesse anche i piedi di Reina sarebbe un calciatore utilissimo anche contro formazioni di prima fascia. Zieliski ormai è un problema inverso: questo centrocampo non può fare a meno di lui.

Il giorno dopo la sesta giornata. Nel tardo pomeriggio c’era stata la stentata vittoria della Juventus in quel di Palermo. Gli azzurri la pressione di dover ridurre le distanze non l’hanno sentita affatto e hanno sciorinato un grandissimo primo tempo. Giocate di prima, spazi abilmente occupati e spesso l’uomo libero per calciare. All’intervello il doppio vantaggio è sembrato pure stretto per la mole di gioco prodotta. L’unico aspetto da stigmatizzare è questo se proprio si vuol cercare il pelo nell’uovo in un primo tempo perfetto.

Il giorno dopo la sesta giornata. Quelli che esagerano nella ricerca del famoso pelo, iniziano ad imputare a Sarri la circostanza che non abbia ancora gettato nella mischia tutti i nuovi acquisti. Il mister è senza ombra di dubbio il valore aggiunto di questa squadra e se ancora alcuni dei nuovi ancora non hanno visto il campo, evidentemente il tecnico non li vede ancora pronti e c’è da fidarsi. Ci sarà tempo e spazio per tutti. L’unica vera preoccupazione di questo inizio di stagione, è lo stentato avvio di Jorginho. L’italo brasiliano è spesso impreciso anche negli appoggi corti e questo spesso favorisce le ripartenze degli avversari.

Il giorno dopo la sesta giornata. I tre punti conquistati ieri sera acquistano ancora più valore. Nell’anticipo di stamattina, la Roma inciampa a Torino – seconda sconfitta consecutiva lontano dall’Olimpico per i giallorossi – giornata di gloria per l’ex Iago Falque autore di una doppietta. Alla Roma non è bastato il goal n° 250 in serie A di Totti e il solito rigore generoso assegnatogli. Gli azzurri ringraziano e allungano sui capitolini. E più tardi allungheranno anche sull’Inter bloccata in casa dal Bologna.

Il giorno dopo la sesta giornata. E’ già tempo di pensare all’incontro di mercoledì. Il S.Paolo finalmente si vestirà a festa. Anche ieri tanti, troppi vuoti. E un eloquente striscione che la dice lunga: “ Sarri uno di noi “. Magari la musichetta metterà tutti d’accordo. Almeno si spera.

Stefano Napolitano

Fonte : di Stefano Napolitano
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