Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ed il presidente Aurelio De Laurentiis
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ed il presidente Aurelio De Laurentiis

Il Napoli si ammutina, De Laurentiis si inalbera, Ancelotti in sospeso. Non vince nessuno

25.11.2019
18:30
Claudio Russo

Ammutinamento Napoli - De Laurentiis tiene Carlo Ancelotti in sospeso. Nel Napoli non vince nessuno in questa situazione

Il Napoli si ammutina, De Laurentiis si inalbera, Ancelotti in sospeso. Come la si voglia vedere, da qualsiasi prospettiva, la situazione non è buona. E di chiarimenti a breve termine non se ne vedono, anche perchè di faccia a faccia tra De Laurentiis e la squadra - l’unico vero confronto possibile per svoltare - non se ne vede l’ombra. Il punto di non ritorno ha dei contorni sempre più definiti, e nessuno ne uscirà totalmente indenne.

De Laurentiis e lo sfinimento dei calciatori

La decisione presidenziale di procedere con le multe post-ammutinamento è la rottura forse definitiva tra una parte dello spogliatoio - lo zoccolo più esperto, quello indicato a capo della decisione che resterà storica e gravissima - ed una società (dovremmo dire più un presidente, a dirla tutta) che ha tirato la corda fino a spezzarsi. Al di là degli stipendi milionari e della solita tiritera sui calciatori che ‘lavorano poco rispetto a chi va in fabbrica’, i modi di fare di De Laurentiis - spesso oltre le righe, o quantomeno borderline - hanno evidentemente portato allo sfinimento dei calciatori portandoli a forzare la mano e ad entrare ‘nella storia’ con la decisione post-Salisburgo.

Ammutinamento e ADL, il rischio del presidente

Continuare sulla linea dura, della multa superiore al 5% e della possibilità di intentare causa sui contratti d’immagine, da parte di De Laurentiis è un segnale chiarissimo: i calciatori lo hanno sfidato? E lui non arretra - al netto del fatto che la situazione sia una novità assoluta per tutti. A costo di rischiare la qualificazione in Champions League, fondamentale per un club che si basa sull’Europa e sulle plusvalenze - condizioni variabili e non certo con fondamenta certe anno dopo anno.

Linea dura e nessuna concessione

La presa di posizione di De Laurentiis è netta: nessuna concessione alla squadra, nemmeno il minimo alibi. Tradotto: nemmeno la sostituzione di Ancelotti - a meno che la possibilità che, nella mente di ADL, diventi reale la chance di fallire la qualificazione in Champions. Per carità, il mister ha le sue colpe e non le nascondiamo, ma nel mondo del calcio è sempre stato più semplice (e soprattutto più economico) cambiare un allenatore e non cinque-sei-sette calciatori. Anche se questi ultimi, alcuni di loro, hanno smarrito apertamente la ‘gioia’ - non la voglia - di giocare agli ordini di un presidente disposto al feroce muro contro muro. Avrebbe avuto maggior senso - maggiore umanità - l'ipotesi formulata dal giornalista del Sole24Ore Marco Bellinazzo, che vi proponiamo: "Multare i giocatori trattenendo il 5% dello stipendio per dimostrare fermezza ma aprire al "dialogo"; se qualcuno si rivolge al collegio sindacale però va fuori squadra".

Napoli

La difesa dei calciatori

Il fatto che il Napoli voglia tenere la linea delle multe post-ammutinamento ha una sua coerenza - , ma ciò non vuol dire che automaticamente i calciatori saranno multati. Anzi, questi ultimi non rimarranno fermi. Come confermato dall’avvocato Chiacchio,

«il calciatore potrà, attraverso il suo legale, proporre le contestazioni, le eccezioni e le osservazioni che ritiene opportune per la propria difesa. Fino alla prima udienza, ci sarà ancora margine per conciliare le vertenze ed intraprendere, così, un percorso diverso»

La situazione per i calciatori, comunque, è più semplice: chi vuole andare via lo farà, approdando in società con contratti economicamente vantaggiosi - lasciando dall’altra parte un club che rischia di rimanere fuori dall’Europa, con relativi malus finanziari.

Come finirà?

Riassumendo: il Napoli si ammutina, De Laurentiis si inalbera, Ancelotti in sospeso. Dimenticavamo: perdono i tifosi. Sia quelli che contestano la decisione dei calciatori, sia quelli che hanno una posizione contrapposta alla società. Sta ai protagonisti trovare una soluzione per salvare una stagione ed il fegato degli appassionati. La faccia, forse, quella no.

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