Juventus-Napoli la dimenticheremo noi, non Conte: non è andata (per forza) male
Juve-Napoli, il ritorno di Conte allo Stadium
Antonio Conte lo aveva detto, bisognava capirlo subito: "Nuovi moduli? Dobbiamo indossare un bell'abito, inevitabile essere pronti a sporcarsi, ci sono situazioni in cui se non c'è giusta cattiveria e concentrazione...bisogna essere bravi a sporcarsi, sapendo che ne hai uno bello addosso”.
Juve-Napoli, il ritorno di Conte a Torino
Il cambio di sistema è una novità che funziona tatticamente, per il Napoli e per lui stesso, che secondo Transfermarkt non partiva con una linea di quattro difensori da otto anni, 24 settembre 2016 in un Arsenal-Chelsea. Meno a livello di pericolosità sottoporta, al di là di un tiro di McTominay nel primo tempo e di un paio di folate estemporanee di Politano.
La sensazione che lascia questo Juventus-Napoli è quella di due squadre sostanzialmente alla pari, che hanno iniziato un processo di crescita e che provano sì a dare una scossa, ma quasi preferendo l’aggiungere un tassello piccolo con sicurezza e aumentando l’autostima e certezze nelle proprie potenzialità.
Non è detto che debba essere un male, per carità. Però non è nemmeno bello vedere, nei secondi 45’, un 22% di possesso e 78 passaggi completati al minuto 80. Ci si deve rifare alle parole della conferenza stampa: “Meglio una brutta verità che una bella bugia, la brutta verità aiuta a costruire qualcosa”.
E questo 0-0 con un secondo tempo più chiuso dietro può aiutare a dare continuità e fiducia, anche essendo bruttino. Si dirà Napoli solido, coriaceo difensivamente. A Conte andrà bene così, ci sono pareggi e pareggi: ci sono partite che bisogna innanzitutto non perdere, per dare continuità e solidità all'inizio della stagione. Questa era una di quelle partite.