Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli

La delusione più grande della storia del Napoli

07.12.2019
21:15
Claudio Russo

Carlo Ancelotti, la delusione più grande della storia del Napoli

Affondare sì, ma con gli uomini che hanno ‘deluso’ di più: si possono intendere così le scelte di formazione, per cercare di salvare il salvabile o di ritardare l’inevitabile exitus. Sette partite senza vittorie per Carlo Ancelotti, la più grande delusione della storia del Napoli: nella sua carriera da allenatore, solo una volta ha registrato una serie più lunga senza successi nei Top-5 campionati europei (otto nel 1996/97, sulla panchina del Parma). Un dato indicativo di una situazione paranormale.

Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, durante Udinese-Napoli 1-1

Otto punti dal quarto posto che vale la Champions League - dieci se dovesse vincere il Cagliari. La zona retrocessione - eufemismo - paradossalmente è più vicina. Nemmeno nei nostri peggiori incubi avremmo potuto immaginare di trovarci in questa situazione ad inizio dicembre, eppure il Napoli di Ancelotti è lì. Senza un gioco ben definito da tempo, in confusione e totalmente incapace di trovare la via del gol contro un’Udinese schierata interamente davanti a Musso: schierare Lozano in mezzo a tre lungagnoni è stata una fregatura, inserire Llorente e non bombardare di cross l’area di rigore - e quando è successo, è stato senza risultati - rischia di sembrarlo.

Soprattutto, dopo quindici tiri nel secondo tempo - ma solo tre in porta, tre - è inaccettabile uscire con un punto dalla Dacia Arena e affermare di voler ripartire da lì, di voler aspettare la prossima partita. Qualcosa di già sentito e che sa di stantio. Una squadra ben organizzata e che ha voglia, e di gran lunga superiore all'Udinese, nel secondo tempo troverebbe il modo di entrare in porta con il pallone e non acciufferebbe il pareggio con un'azione estemporanea. Spal, Atalanta, Roma, Genoa, Milan, Bologna, Udinese: nelle corde e nel talento del Napoli potevano esserci non meno di 17-19 punti, ne sono stati conquistati 5. Un macello tremendo.

Carlo Ancelotti e Dries Mertens durante Udinese-Napoli 1-1

Quale può essere il futuro adesso? Ancelotti contro il Genk si gioca la panchina (e non è detto che chi arrivi abbia la bacchetta magica, ma almeno un po’ di chiarezza sì), ma la macchia azzurra sulla sua carriera è ormai indelebile. A prescindere da tutti i discorsi fatti sul suo staff, ci aspettavamo tutt’altro da uno degli allenatori che più ha vinto in carriera. La delusione è enorme. Sia chiaro: anche i calciatori e la società hanno le loro colpe (mercato? mancati rinnovi?) e il solo Ancelotti non ha il 100% delle responsabilità (ma se la squadra non ha enormi idee ed incappa in errori difensivi, la questione è di sua competenza). Più facile cambiarne uno che molti, a meno che il progetto della società - che ha confermato più volte a mezzo stampa, a microfoni accesi e spenti, la fiducia all’allenatore - si racchiuda in un insano e francamente impensabile ed impossibile ribaltone della rosa durante il mercato di gennaio. Aspettiamo martedì e vediamo gli sviluppi. Ma la delusione enorme, quella sì, rimane eccome.

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