Encefalogramma piatto

20.12.2020
23:20
Gaetano Pantaleo

Lazio-Napoli, l'editoriale

Novantasette minuti vissuti in sala di attesa. Mai un sussulto di entusiasmo, di rabbia, di una qualsivoglia emozione. Zero. Encefalogramma piatto, come si usa dire. Può essere riassunto in questo modo il match dell’Olimpico e la prova offerta dal Napoli di Gennaro Gattuso, crollato sotto le proprie stesse incertezze e paure. Un ricordo lontano in tal senso il finale di gara di Milano ed in generale la prestazione di Milano. Gli azzurri per tutta la partita hanno fatto una fatica incredibile a far girare il pallone, con i centrocampisti ed i trequartisti divorati senza fine dalla linea di centrocampo a cinque costruita da Simone Inzaghi.

L'unico aspetto minimamente positivo è quello legato alla capacità di questa squadra di creare occasioni da gol nonostante una manovra soporifera. Questo dato però diventa immediatamente di segno opposto se si tiene conto del fatto che anche stavolta la voce “gol fatti” dice 0. Le soluzioni offensive c’erano e l’assenza di Insigne, Mertens ed Osimhen non può essere una scusa. Nessuna squadra in Serie A, con due centravanti ed il suo principale fantasista fuori, può schierare un attacco composto da Politano, Petagna e Lozano, che però, iniziative individuali a parte, è stato spuntato e mai realmente pericoloso. La colpa è da ricerca nella manovra: lenta, farraginosa, che impiega un’era geologica ad arrivare dalle parti degli attaccanti che, in questo modo, devono fare i conti con una linea difensiva schierata e pronta ad affrontarli.

Innegabili i meriti di questa Lazio, così come sono fin troppo evidenti i demeriti del Napoli. La paura più grande è che il peggio debba ancora venire: con il derelitto Torino non ci sarà, verosimilmente, Hirving Lozano che fin qui è sempre stato tra i migliori. Tornerà Lorenzo Insigne, è vero, ma difficilmente basterà da solo a cambiare una squadra che appare seppellita mentalmente, rimasta con la testa all’anticipo di Darmian su Ospina. Si prospettano giorni turbolenti in quel di Castel Volturno.

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