Le 10 cose che non sapevi su Igli Tare: il quasi scippo per Cavani, mago delle plusvalenze e one man market

01.05.2018
20:30
Redazione

Quella che verrà, per il Napoli, sarà la stagione della rivoluzione. Giocoforza, qualcuno partirà, altri arriveranno. Dal futuro

Quella che verrà, per il Napoli, sarà la stagione della rivoluzione. Giocoforza, qualcuno partirà, altri arriveranno. Dal futuro incerto anche l'organigramma societario del club di Aurelio De Laurentiis. Il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, potrebbe divorziare dalla causa partenopea. Nelle ultime settimane, infatti, come raccontato in esclusiva dalla redazione di CalcioNapoli24.it, il primo nome sul taccuino della presidenza napoletana è quello di Igli Tare, attuale ds della Lazio di Claudio Lotito. 

Igli Tare al Napoli? Ecco 10 curiosità sul talent scout albanese

1. Igli Tare conosce e parla ben sei lingue: un particolare non da trascurare che potrebbe tornare utile nelle trattative più ardue.

2. "Il mio più grande rimpianto invece è Cavani: ci abbiamo provato ma non c'erano le condizioni per trattare col Palermo": nel 2010, prima dell'approdo del Matador sotto l'ombra del Vesuvio, era pronto a strappare il cartellino dell'attaccante uruguaiano e a fare uno sgarbo al Napoli.

3. Durante la sua carriera da calciatore, fece discutere il suo trasferimento dal Kaiserslauten al Brescia. La tifoseria lombarda sembrò essere molto scettica ma l'attaccante albanese preferì lascaiar parlare il campo. Quell'anno segnò più di uno storico attaccante italiano, Luca Toni, all'epoca suo compagno di reparto. 

4. E' stato protagonista, nel 2005, dell'eliminazione dalla Coppa Italia del Napoli. Dopo un lungo digiuno, Tare segnò un gol ai ragazzi di Edy Reja e condannò gli azzurri all'abbandono della competizione.

5. Il 20 aprile 2009, a Coverciano, conseguì il titolo di Direttore Sportivo con il massimo dei voti.

6. E' unico nella categoria: la Lazio, infatti, non ha osservatori. Tare è 'one man market', lavora da solo.

7. Grazie al suo lavoro di scouting, ha portato la Primavera biancoceleste ad essere saldamente prima nel ranking da ben tre anni.

8. Va a visionare personalmente ogni giocatore presente sulla sua lista. Ineccepibile è il lavoro che conduce con la famiglia delle giovani promesse, programmando incontri con i genitori ed interessandosi molto al carattere del calciatore.

9. Si è guadagnato il titolo di 'Mago delle plusvalenze' sfruttando l'amicizia di tanti ex calciatori e dirigenti del Nord Europa.

10. La rosa della stagione 2017/2018, frutto del suo duro lavoro, è costata quasi quanto il solo cartellino di Higuain, 98 milioni. Adesso ne vale 368.

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