Questa volta non vince sempre lui
L'annunciato addio - in attesa di conferme - di Mertens al Napoli rende più chiara la situazione che ha visto protagonisti il belga ed Aurelio De Laurentiis
Win-win è un'espressione inglese (traducibile come vincente-vincente, oppure io vinco-tu vinci) che indica la presenza di soli vincitori in una data situazione. Il vincitore? Dries Mertens.
Se da una parte l’emergenza legata al Coronavirus aveva finora cristallizzato qualsiasi possibilità di incontro faccia a faccia per poter chiudere il rinnovo contrattuale, dall’altra la mancanza di sviluppi dopo l’incontro di marzo all’Hotel Vesuvio tende a definire la relazione tra Dries Mertens ed il Napoli praticamente agli sgoccioli, in attesa di ulteriori novità che potrebbero, peraltro, sovvertire la questione. In questa situazione, diventa molto più chiaro come - nell’ambito della negoziazione - l’attaccante belga sia e resti dalla parte di chi ha solo da guadagnarci, posizione diametralmente opposta a quella del Napoli e del suo presidente Aurelio De Laurentiis, mossosi in prima persona per dirimere la trattativa.
Dries Mertens, win-win
Che Mertens avesse - ed abbia tuttora - il coltello dalla parte del manico, era chiaro da un bel po’ di tempo: il suo talento resta indiscutibile, così come restano ben impresse le sue volontà relative al rinnovo (con il quale avrebbe voluto mettere da parte le questioni legate alle multe post-ammutinamento). I casi davanti a Mertens, sostanzialmente, erano e restano due:
- Restare a Napoli, alle condizioni migliori riuscite ad ottenere da De Laurentiis
- Trasferirsi in un’altra squadra, strappando - grazie al cartellino gratuito - condizioni migliori dal punto di vista dell’ingaggio, capitalizzando al massimo quello che, ragionevolmente, sarà l’ultimo grande accordo della sua carriera
Aurelio De Laurentiis, lose-lose
Dall’altra parte della barricata, quella societaria, è palese che dei due contratti a scadenza - oltre a Mertens c’è Callejon -, il maggiore ‘impegno’, se così vogliamo definirlo, nel trovare una soluzione sia stato ‘dedicato’ al belga e non allo spagnolo. Dovesse concretizzarsi il doppio addio, la quantità di critiche che verrà riservata al patron azzurro non sarà trascurabile, anzi. Mettendo da parte la vicenda Callejon - il cui agente ha specificato la mancanza di contatti con il club -, la questione Mertens metteva e mette De Laurentiis di fronte a situazioni negative in entrambi gli scenari:
- Rinnovare Mertens, accettando le sue condizioni o quantomeno venendogli incontro (scelta giusta per il campo, un po’ meno dal punto di vista del bilancio, che per le casse del club comporta maggiore priorità)
- Non trovare alcun accordo con Mertens, di fatto perdendolo a zero, priverà il Napoli dell’attaccante più prolifico della sua storia: non sarà semplice, e soprattutto economico, trovare un sostituto - senza contare Milik, sospeso tra rinnovo e ulteriore cessione.
Cosa dirà Mertens?
Lo scorso ottobre, ai belgi di RTBF, affermò
Si concretizzasse l’approdo all’Inter o ad altro club - a cifre fuori budget per il Napoli se relazionate all’età del calciatore, ma non al talento -, gli toccherà render conto ai tifosi, quelli che lo hanno adottato dandogli il nomignolo di ‘Ciro’. Higuain nell’estate 2016 non raggiunse alcun accordo per proseguire con De Laurentiis e finì alla Juventus, unica squadra decisa a pagargli la clausola rescissoria. A distanza di un quadriennio, è ragionevole pensare ed immaginare che Mertens - ad un mese e mezzo dalla scadenza del suo contratto - non riesca a raggiungere un accordo per proseguire, a condizioni favorevoli, la sua avventura nel Napoli. Win-win per Dries, e chissà se in un futuro - vicino o lontano che sia - anche lui avrà delle parole poco carine nei confronti di De Laurentiis.
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