Quando viene agosto?

22.04.2019
12:00
Fabio Cannavo

E ora? Che si fa? Inutile girarci intorno, passiamo ad agosto prossimo direttamente. Aspettiamo che finisca la stagione in modo che si possa, se non è stato già fatto, pensare al calciomercato ed ai tremila e settecento nomi che ruoteranno intorno al Napoli. La stagione degli azzurri si è già conclusa, i tifosi son scontenti perché ci si aspettava un po’ più di mordente da qui a maggio, ma c’è qualcuno che, invece, sta già brindando. Perché l’annata è andata proprio nel verso in cui si aspettava. Secondo posto in cassaforte (si spera), e una buona apparizione in terra europea tra Champions ed Europa League. Ed essere usciti contro l’Arsenal, sempre per quel qualcuno, è solo un motivo d’orgoglio. Perché portare il Napoli a determinati livelli e bla bla bla, dopo che a Paestum mancavano anche i palloni per allenarsi e bla bla bla, non può essere che un vanto. Il presidente De Laurentiis è già in vacanza, com’è giusto che sia. Dal suo punto di vista quest’anno è in linea con gli altri. Gli incassi saranno gli stessi, tra ingresso in Champions e dritti televisivi. Ora basterà piazzare un colpo grosso in uscita per poter tornare a far mercato come se il Napoli fosse un top club. 

LA CRESCITA? QUALE? - Gira e rigira, siamo sempre lì. Nulla cambia. Il grosso è stato già fatto, il massimo livello per questo Napoli è stato raggiunto. Perché arrivare davanti alla Juventus in campionato, o all’Arsenal in Europa, non è così facile. E si andrà avanti così ad oltranza. Dispiace per quella fetta di tifoseria che ancora crede in una crescita che, per diversi fattori, stenterà ad arrivare. A meno che la proprietà non decida in investire. Investire (impiegare un capitale in beni durevoli o in attività economiche), un termine che nella s.p.a di De Laurentiis non è che abbia chissà quale priorità. Investire vuol dire spendere soldi di tasca propria per poter vedere aumentare il fatturato negli anni. E forse, a chi di dovere, non converrebbe nemmeno chissà quanto. Poi dipende dalle esigenze e dagli obiettivi di un business man, non di chi fa l’imprenditore. L’imprenditore rischia e rischia anche grosso. Nel calcio di oggi chi fa impresa lo fa solo ad altissimi livelli. Spende e spande per vedere il proprio nome in cima alle vette di ogni classifica. E non sono nemmeno queste le intenzioni della SSC Napoli. E mentre i tifosi del Napoli si rammaricano per gli obiettivi sfumati…quelli del Bari si sfregano le mani, perché immaginano che nei prossimi dieci anni qualcosa di buono potrà accadere. Buone feste fatte anche a loro. 

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