Ripartire sì, ma da cosa?

18.05.2017
16:00
Fabio Cannavo

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

Non serve talento perché quello non manca di certo, a quanto pare. Serve esperienza, carisma, maturità. E’ questo l’idenkit del calciatore che permetterebbe al Napoli di provare, quanto meno, ad avvicinarsi alla Juventus pluricampione. L’organico del Napoli è di tutto rispetto, si fa fatica ad immaginare una nuova pedina che possa spodestare i vari Zielinski, Diawara e Rog. Forse servirebbero personaggi capaci ad interpretare i momenti di una stagione e le partite più complicate. Potrebbe essere questa la strada giusta, strada ricca di ostacoli perché è risaputo che difficilmente De Laurentiis si affida a campioni esperti con ingaggi faraonici. Però senza di questi non si vince, non si colma il benedetto gap coi bianconeri.

PERCHE’ PENSARE ALLA JUVE? – Perché è quello l’esempio da seguire se si vogliono raggiungere dei traguardi. Sono loro che vincono e sarebbe giusto provare a ‘copiare’ la loro idea di azienda calcistica. Spesse volte si parla di strutture e organigramma societario. Tasselli fondamentali per consolidare la propria posizione tra i club più forti d’Europa. Il Napoli non ha un proprio centro tecnico, si appoggia a Castel Volturno, ma non ne ha uno di proprietà. Non c’è una dirigenza con ruoli ricoperti ad hoc. Non c’è un direttore generale, il direttore sportivo non ha potere di firma. Il salto di qualità si fa prima di tutto con i calciatori di un certo livello, ma non è l’unico aspetto da valutare. Ci sono diversi ed altri fattori che aiutano un club a salire la china. Il fatturato conta, non si può di certo far finta che non esista. E se il Napoli non penserà di dover aumentare il proprio sarà difficile fare a gara con chi fattura il doppio, se non il triplo. Ripartire da una base d’organico quasi ottima, puntellare la dirigenza con personaggi di spicco e di immagine. Creare una ‘casa del Napoli’ ed allargare gli orizzonti nel mercato asiatico ed internazionale. O si proverà ad indirizzarsi verso questa direzione oppure per i tifosi azzurri sarà impensabile festeggiare un tricolore. A quel punto definiamolo sogno. E basta…

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