Scoccò la scintilla in C, poi il gran rifiuto. Abate-Napoli, storia di un amore mai sbocciato

Ce lo ricordiamo come una scattante ala destra, giovane sì, ma con un futuro roseo davanti. Ignazio Abate, esterno destro del Milan di Max Allegri, comincia la sua carriera professionistica proprio con l'azzurro cucito addosso. Fu il primo Napoli di De Laurentiis a prelevarlo dalla Primavera del Milan e prima Ventura e poi Reja intuirono le qualità del biondissimo esterno tanto da affidargli la corsia di destra per quasi tutta la stagione di Serie C. Arrivò a Napoli come il giovane di belle speranze, a 'braccetto' con Nicola Pozzi, suo compagno nelle giovanili rossonere. Pozzi diede forfait dopo pochissime giornate di campionato, un infortunio lo costrinse a finire anzitempo la stagione, ma Abate si mise in mostra per la sua esplosività e per la sua verve tanto da convincere la dirigenza azzurra, capitanata da Pierpaolo Marino, a richiedere la conferma, per un'altra stagione, allo stesso Milan. La risposta fu negativa, o meglio, fu lo stesso calciatore a rifiutare la nuova proposta del club del patron De Laurentiis. Voleva una piazza più importante, gli azzurri non agguantarono la promozione in B e il giovane centrocampista fece riferimento alla società di appartenenza, in cerca di un club che potesse assicurargli più visibilità, magari in serie maggiori alla C. La sua avventura a Napoli fu abbastanza positiva, condita da 32 presenze e 2 reti, la piazza si aspettava una sua conferma nell'undici di mister Reja, ma il suo ritorno non è mai avvenuto. Scelse la Sampdoria, ma non ha mai indossato la casacca blucerchiata, lo staff tecnico doriano pensò che la A sarebbe stata troppo difficile per un giovanotto come Abate, così passò al Modena, sempre in prestito, via Milan. Poi Napoli è diventata quella che è...e quindi mai nessuno s'è posto il problema di riportare Ignazio, figlio di Beniamino, in una piazza che oggi è diventata davvero grande!

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