Venerato: "Il vero Cr7 del Napoli è il gioco. Crocevia Milan, meglio ignorare Higuain"

22.08.2018
23:50
Redazione

Napoli e Milan è un mini crocevia del destino. Una vittoria può cambiare i rispettivi orizzonti di Ancelotti e Gattuso, allievo e maestro

Napoli e Milan è un mini crocevia del destino. Una vittoria può cambiare i rispettivi orizzonti di Ancelotti e Gattuso, allievo e maestro uniti da un indissolubuile Dna rossonero. Un bis del ciuccio potrebbe mettere le ali ai piedi all'ambiente, depresso e polemico dopo una estate di tormenti e un inizio di stagione turbolento. De Laurentiis furioso come l'Orlando, contro tutto e tutti:Comune, parte della stampa e curve in primis. Un exploit esterno del Diavolo varrebbe il triplo: una sorta di varo in grande stile per la futura corazzata rososnera. Con i soldi di Elliot, il blasone del club e il carisma di Paolo Maldini e Leonardo, difficile ipotizzare un futuro grigio. 

Ancelotti non deve dimostrare nulla a nessuno, solo a se stesso. ha scommesso sul Napoli di sarri, irrorandolo con pochi innesti; è certo di fare le pulci a Cr7, altro suo pupillo. la gara con la Lazio ha fornito più luci che ombre. Tranne i primi 25 minuti, l'undici azzurro ha mostrato i muscoli, dominando da par suo la Lazio, non il Chievo. Il prossimo aversario sulla carta mi sembra molto più forte ma poi conta il campo: Sassuolo insegna. L'Inter, anti Juve per il 99% della critica (compreso ill sottoscritto, giusto per essere sinceri) ha forato di brutto al Mapei Stadium. E il Toro di Mazzarri non sembra avere la medicina giusta per una squadra non in salute. I cugini dovranno quindi dimostrare al San Paolo di essere più tonici della Beneamata. Due grandi ex a Fuorigrotta: Reina e Higuain. Il primo andrà in panca ma sarà accolto da striscioni e applausi. La curva ne ha condiviso gesta e scelte: nessuna delle due entità ama De Laurentiis. Non si è lasciato bene con il patron anche Gonzalo, ma qui è tutt'altra storia. Il pipita ha tradito passando tra le braccia della vecchia Signora, sedotto e poi abbandonato. Ma questo non lo preserverà dai fischi. Visti i precedenti sarebbe meglio ignorarlo: ha rifilato cinque pappine al ciuccio. Il gaucho si esalta come il toro nell'arena quando il pubblico gli gira contro. il numero nove per eccellenza sarà della pugna. resta il nemico pubblico numero uno e saranno vietati scempi difensivi: è un Immobile elevato alla seconda, ci siamo intesi.

Sul Napoli, dico francamente la mia: squadra forte, ma distante dalla Juventus. L'unica arma resta il gioco, il vero CR7 azzurro, la stella cometa che ha illuminato gli ultimi 3 campionati. E il Napoli avrebbe meritato almeno uno scudetto in questi frangenti. E non lo ha perso per colpa di Sarri ma per altri motivi ben noti al pubblico azzurro. Non potendo ridurre il gap con i bianconeri, investendo sui fuoriclasse per budget e strategie societarie (ma li ha confermati, va detto), l'unico modo per acciuffare Allegri e distanziare Spalletti, Gattuso e Di Francesco resta la qualità del collettivo. Insieme si può, coniando un vecchio slogan del '68. De Laurentiis e parte della città (istituzioni comprese) continuano a parlare lingue diverse. Se si vuole vincere, occorre una sintesi: un ipotetico calumet della pace che consenta ad Ancelotti di gestire serenamente la squadra. Assurdo difendersi dal fuoco amico, così non si va avanti, tutt'altro. Occorre equilibrio da parte di tutti, stampa compresa. Solo così gli azzurri potranno almeno ripetere le ultime straordinarie annate. Uno stadio senza curva è una commedia senza copione, un film muto. I milioni di fans dietro al video restano virtuali per la squadra che invece sabato avrà bisogno del sostegno dei presenti. Si possono fatturare utili anche vincendo. Ancelotti ha subito capito Napoli in pochi giorni, vivendola, non allontanandola. La verità non sta solo da una parte: occorre avere un minimo di autocritica. Sbagliare è umano, perserverare è diabolico. Basta litigi, minacce ed amenità! Sabato si tifi Napoli senza sè e senza ma, e chi di dovere abbandoni l'elmetto. Meglio il ramoscello d'ulivo: basta non farlo appassire.

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