ESCLUSIVA - Bertini: "Sarri e la sua paura di volare, c'ero anch'io quando quell'aereo andò fuori controllo. Un trauma per tutti"

01.08.2015
15:30
Marco Galiero

di Marco Galiero - Twitter: @GalieroM

Maurizio Sarri non viene fuori dal nulla, alle sue spalle ci sono anni e anni di gavetta, di campi di periferia e di squadre d'ultima fascia. Tutti parlano di un grande allenatore, un uomo che ama il proprio lavoro e che non trascura i dettagli. Un uomo con i suoi brutti vizi, come quello del fumo, e con qualche fobìa, come quella di prendere l'aereo. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Francesco Bertini, preparatore atletico che ha affiancato Sarri nel suo lavoro da allenatore, sin dai tempi del Sansovino e della Sangiovannese:

Che tipo è Maurizio Sarri? E' un grandissimo allenatore. Il mio giudizio non può fare testo, perchè io sono stato insieme a lui per dieci anni. Abbiamo condiviso lo stesso sogno di arrivare in A. Siamo partiti allenando la sera, dopo il lavoro, al buio. Eravamo insieme alla Sansovino. Sono orgoglioso di dire che abbiamo allenato tra i vari campi di periferia ed ora ci ritroviamo ad aver raggiunto vette importanti. Maurizio è come un fratello per me".

Quando nacque la sua paura di prendere l'aereo? "Una volta al ritorno da una trasferta in Sicilia, dopo aver perso al 96' contro l'Acireale il pilota del volo per Firenze tentò l'atterraggio nonostante dalla torre di controllo di Peretola gliel'avessero sconsigliato. Da quell'episodio nacque la sua paura di volare, è stato un trauma un po' per tutti. La pista aveva di fronte una montagna, credemmo di schiantarci. Tutti cercammo di mantenere il controllo, di restare calmi. Ma è ovvio che avevamo paura. Ci parve che l'aereo fosse andato fuori controllo, fortunatamente il pilota decise tempestivamente di dirigersi verso l'aeroporto di Pisa. C'era troppo vento, per questo il pilota andò in difficoltà. Il sogno e la passione vanno oltre la paura di volare, Sarri sarà felice di andare in trasferta per lavoro".

Come gestirà Zuniga e i suoi repentini infortuni? Simone Bonomi e Ciccio Calzona saranno assolutamente in grado di fare cose che altri non sono mai riusciti a fare. Hanno una sensibilità molto elevata nel trattare affaticamenti e infortuni i varia entità. Su questo posso anche essere ottimista. Non conosco le dinamiche dell'infortunio, ma loro sono bravissimi, riescono a stabilire dei contatti con i giocatori e riescono a tirarne fuori il meglio. Questa è la volta buona, Zuniga tornerà presto ad indossare la maglia del Napoli".

Quanti infortuni a Dimaro... - "Gli infortuni possono dipendere da milioni di fattori e possono anche essere estremamente distanti da quella che è la condizione fisica dei giocatori. La matematica può offrire uno spunto importante per quanto riguarda gli affaticamenti. Su questa mia teoria ho persino scritto un libro. Si possono evitare infortuni catalogando gli eventi e cercando di dare loro un'interpretazione precisa".

Cosa non ha funzionato con Benitez? "L'ho seguito quando era al Liverpool e posso dire che era una delle squadre più belle ed organizzate d'Europa. Molte volte, si riescono a fare cose importanti in certe squadre e in altre no. Il Napoli di Benitez fu penalizzato dal preliminare di Champions, una partita che ha caratterizzato l'intero campionato".

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