ESCLUSIVA - Cassetti: "Tutto su Chalobah. Per Zola era fondamentale, è il perfetto vice Valdifiori! Per Mou era un difensore, ma non ha il fisico. Ecco il suo soprannome"

02.09.2015
09:30
Fabio Cannavo

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

"Chi è Chalobah?", si staranno chiedendo i tifosi del Napoli, ansiosi di conoscere dal vivo il nuovo acquisto azzurro. Diverse informazioni sono arrivate da Ciccio Troise, ex vice di Sannino al Watford, che l'ha affrontato e conosciuto meglio (clicca qui per leggere l'esclusiva), ma la redazione di CalcioNapoli24, per avere informazioni più dettagliate, ha contattato, in esclusiva, Marco Cassetti, attuale calciatore del Como ed ex compagno di Chalobah al Watford, quando in panchina c'era ancora Gianfranco Zola. Cassetti ha giocato una vita tra Lecce e Roma, poi l'esperienza in Inghilterra. Ad oggi è ripartito dalla B col Como.

Era un tuo compagno al Watford. Ci descrivi le sue caratteristiche tecniche? "Giocava come mediano davanti la difesa in un 4-2-3-1. E' molto forte tecnicamente, non si discute. Ha una buona personalità, fa girare molto bene la palla ed ha dei tempi di gioco quasi perfetti".

Il suo punto debole? "Forse è ancora un po' troppo longilineo, diciamo che non ha l'impatto del difensore per intenderci. E' alto e magro, ma Mourinho, quando l'ha visto, l'ha provato in difesa. Secondo me sarebbe perfetto per fare il vice Valdifiori in questo Napoli di Sarri". 

L'hai conosciuto due anni fa al Watford, che impressione ti fece? "Era molto giovane quando lo conobbi. Spiccava per personalità, non a caso Zola gli consegnò le chiavi del centrocampo. Da lui passavano molti palloni ed era lui il nostro fulcro del gioco. Arrivammo ad un traguardo incredibile insieme: in finale dei play off a Wembley. E' uno di quelli che non ha paura di avere il pallone tra i piedi". 

Secondo te che difficoltà può incontrare nel nostro campionato? "Il pallone è rotondo, sia in Inghilterra che in Italia. E' vero, però, che viene da una cultura completamente diversa dalla nostra. Tra l'altro, non ricordo di grandi inglesi che si sono affermati in Serie A. In Inghilterra non sono abituati ad una pressione simile a quella che c'è in Italia, soprattutto a Napoli. Bisognerà vedere che impatto avrà".

Caratterialmente? Che personaggio è? "E' uno che ama la musica, fino a venti secondi prima dell'inizio della gara in Inghilterra ascoltano musica ad alto volume. Non è assolutamente una testa calda, anzi..."

Che rapporto ha col goal? "Ricordo di un suo bolde al Leicester, una 'mazzata' da circa 35 metri. Se andate su Youtube lo trovate (sorride)..."

Gli avevate dato un soprannome nello spogliatoio? "Non proprio, lo chiamavamo Nath, diminutivo del suo vero nome".

Passiamo a te ed al tuo Como. C'è un tuo compagno che ha giocato nelle giovanili del Napoli. Diamante Crispino. Come si sta comportando? "L'anno scorso in Lega Pro ha fatto benissimo. All'inizio faceva il secondo di Falcone, ma già quando arrivai, a gennaio, lo trovai titolare inamovibile. Ci fu il cambio di allenatore, lui riuscì a guadagnare il posto in squadra in una gara di coppa e non lo lasciò più. Quest'anno è diverso, è arrivato Scuffet, un altro grande portiere".

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