Le parole di Foggia a CalcioNapoli24
Le parole di Foggia a CalcioNapoli24

ESCLUSIVA - Foggia: "Era fatta col Napoli, dovevo giocare al posto di Lavezzi. Quando feci dormire Siviglia sul balcone. Di Natale? Un altro pianeta!"

28.09.2017
10:30
Ciro Novellino

di Ciro Novellino

Una carriera in giro per l'Italia, anche l'esperienza a Dubai, ma Pasquale Foggia ha un grosso rammarico, la maglia azzurra. Di questo e di tante altre cose ne abbiamo parlato in esclusiva:

Pasquale, il rammarico più grande: il non aver vestito la maglia del Napoli...

“Resta il mio più grande rammarico. Dispiace, ma ormai ho smesso e me ne sono fatto una ragione”.

Quanto sei stato vicino alla maglia azzurra? Era il periodo di Mazzarri se non sbaglio

“Era il 2010, era tutto fatto. Mi ricordo che il Napoli giocava dopo la sosta contro il Chievo e c'era Lavezzi squalificato. Praticamente già sapevo di dover giocare quella partita. Poi, però, le due società non trovarono l'accordo e tutto saltò nell'ultimo giorno di mercato”.

Possiamo dire che poi i tuoi sogni sono stati tutti realizzati?

“Fortunatamente si. Partire da un quartiere popolare come il 'Rione Traiano', con mille difficoltà, e arrivare in Nazionale e giocare in serie A, credo che sia il sogno di tutti i ragazzini. Li ho realizzati tutti e sono contento del cammino che ho fatto”.

Era il tuo periodo alla Lazio, ma è vero che facesti dormire Siviglia fuori sul balcone durante un ritiro?

“E' vero, era un momento goliardico. Sono scherzi che capitano e si fanno durante il ritiro. Ci si faceva due risate per ammazzare il tempo”.

Ascoli con Giampaolo, Reggina con Mazzarri: era il primo Foggia ma hai centrato due imprese. Quale il segreto?

“Per realizzare le imprese e ottenere risultati incredibili ci deve essere sintonia d'intenti e nel gruppo. Non solo calciatori, ma anche società e tutto lo staff fino all'autista devono seguire la stessa strada. Ogni elemento porta punti importanti. Questo lo notai proprio in quelle due annate dove ci siamo salvati e nessuno mai ci avrebbe scommesso un centesimo”.

Ma è così vero che Giampaolo ricorda molto Sarri?

“Credo moltissimo. Hanno la stessa filosofia. Giampaolo lo consoco benissimo, l'ho avuto come allenatore in più occasioni e so anche che persona è. E' stato un padre calcistico per me”.

A proposito di Sarri e del suo Napoli, con il Cagliari un match importante per continuare a correre in campionato

“Il Napoli, negli ultimi, per espressione di gioco, è tra le prime tre in Europa. E' un peccato che poi alla fine non si riesca ad ottenere qualcosa di importante ancora, per la mole di gioco che fa e dimostra. Speriamo che sia l'anno buono”.

Hai giocato nel Cagliari e segnato anche contro il Napoli nella prima partita del ritorno azzurro in Serie A

“Si, nella prima partita del Napoli in Serie A dopo il fallimento. Era già ovviamente epoca De Laurentiis. Mi ricordo ancora che era la prima di campionato. Facemmo riscaldamento in palestra perchè c'erano 40°. Mi emozionai già prima dell'ingresso in campo. Poi Giampaolo diede la lista dei rigoristi per tutto l'anno e in quella occasione toccava a me. Rigore per noi contro il Napoli e ho dovuto per forza fare gol”.

Maradona un eterno, il calciatore più amato di tutti a Napoli. Però hai parlato di alcuni giocate di Di Natale molto simili a lui...

“Ho avuto modo di ammirarlo non solo in campionato, ma anche in allenamento. Continuo a dirlo, ho visto fare delle cose da calciatore di altro pianeta. Peccato che per scelta sua abbia fatto una carriera dal basso profilo. Poteva ambire a grandi palcoscenici”.

Ora a Benevento col il settore giovanile, motivo di orgoglio

“Sono strafelice, lo scorso anno ho fatto il corso da direttore sportivo a Coverciano e subito ho avuto l'opportunità di esprimermi. Ora la chiamata del Benevento e a 34 anni rappresentare un settore giovanile di un club di serie A, con la famiglia Vigorito che credo sia una delle più importanti, è motivo di vanto”.

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