ESCLUSIVA – Grassi, la madre: “Mi diceva: da grande voglio giocare nel Napoli. Sheva il suo idolo. Il ricordo della squalifica: non c’entra col razzismo, ha sofferto tanto”

20.01.2016
07:00
Redazione

di Dino Viola

Del giovanissimo Alberto Grassi, vicino a vestire la maglia del Napoli in questa finestra del mercato di gennaio, si è già detto tanto. Per conoscere meglio il promettente calciatore dell’Atalanta ci siamo fatti raccontare piccole curiosità dalla signora Emanuela, la mamma del ventenne centrocampista. 

Che ragazzo è Alberto?
“È un ragazzo normale ma con una particolarità: sin da bambino ha amato il calcio. Voleva sempre giocare a pallone, non gli piaceva nessun altro giocattolo al massimo era incuriosito dal mappamondo o un po’ la bici. Pensi che da bambino guardava le partite in tv insieme a mio padre, tifoso della Juventus. Incredulo veniva da me a dire: questo bambino non è normale. In effetti, guardava le partite di calcio a soli tre anni! Poi la scuola ma è cresciuto col calcio e vive di calcio”.

Nella scelta della squadra da tifare, per caso, il nonno lo ha influenzato?
“Eh no: da bambino era simpatizzante del Milan, perché in rossonero giocava il suo idolo”

Sarebbe?
“Shevchenko. Desiderava conoscerlo ma non ci è riuscito. E’ stato a Milano dove ha conosciuto Pirlo”.

E’ cresciuto molto Alberto, soprattutto nelle giovanili dell’Atalanta nonostante un episodio poco felice: una squalifica di dieci giornate per aver dato del ‘vu cumprà’ ad un avversario.
“La cosa gli è costata parecchio, gli è pesata ma soprattutto ha sofferto tanto per questa cosa. Per lui è stata una brutta esperienza. Non se lo meritava, non c’entrava niente, non è nei suoi comportamenti. Lui effettivamente ha detto quella frase sbagliando ma non voleva essere offensivo. Purtroppo è andata così, poi i giornali hanno alimentato la cosa, ingrandendo l’accaduto”.

Cosa le ha dato fastidio?
“Alberto non è come lo hanno descritto alcuni giornali in quella occasione. Io ho una figlioccia di colore conosciuta tempo fa all’oratorio: c’era questa bambina che si affezionò subito a me sino al punto da chiedermi di fare da ‘madrina’ per la cresima ed ho accettato. Alberto ha amici di colore, ha amici in comune con Balotelli che giocavano qui a Lumezzane. Dico questo, giusto per far capire in quale contesto è cresciuto e che ragazzo è: non voleva essere offensivo. Resta il fatto che ci dispiace tantissimo”.

 Adesso è tutto passato, club di serie A lo vogliono. Come state vivendo questo momento?
“Noi siamo stracontenti per lui perchè sta facendo quello che gli piace: giocare a calcio. Sta attraversando un buon periodo. Ha avuto modo di farsi vedere, di giocare di più con l’attuale allenatore”.

Lo ha sentito ultimamente? Avete avuto modo di parlare di questa trattativa col Napoli?
“L’ho sentito stamattina per sapere come stava, visto che dopo la partita col Genoa ha avuto una colica che lo ha piegato in due e non lo ha fatto giocare con l’Inter”. 

E del Napoli? 
“Io il calcio non l’ho mai seguito molto ma solo da quando Alberto ha intrapreso questa strada: pertanto le faccio una confidenza ma non mi chieda il perché. Quando era piccolo, verso i dieci anni, mi diceva sempre: mamma, quando sarò grande mi piacerebbe giocare nel Napoli”.

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