FOTO CN24 - Gaetano Esposito sforna la pizza scenografica per Benitez, quando arte e passione si mischiano in un solo fuoco

31.07.2013
17:10
Luca Cirillo

Se vi trovate a passeggiare per il Vomero, alzate di tanto in tanto lo sguardo a mezz'altezza e fate bene attenzione alle targhe civiche che indicano i nomi delle strade. Divertitevi a cercare via Santa Maria della Libera, è la strada perpendicolare a quella che costeggia la Chiesa 'Belvedere': al numero 5 troverete un luogo magico, 'L'arte della pizza'. Si chiama così la bottega di Gaetano Esposito, storico pizzaiolo,  napoletano autentico in ogni ruga d'espressione, nato nel Rione Sanità a due passi dalla casa che diede i natali al più grande attore di tutti i tempi: con l'immenso Principe De Curtis, per tutti Totò, Aitan' condivide i lineamenti del viso e quel passato da scugnizzo nei vicoli a ridosso "d''o Ponte e della Basilica 'e San Gennaro fuori le mura. Quand'ero ragazzino facev' 'o bazzariota". La Napoli araba che conserva le sue antichissime radici e denominazioni. Bazzariota, da bazaar, il venditore ambulante di merci nel tipico mercato orientale. Per la variabile onestà e lo scarso impegno di alcuni, la parola ha acquisito nel tempo un significato similare a scansafatiche, adatta a persone poco affidabili, ma poi Raffaele Viviani gli ha ridato un senso fedele alle origini inserendo nella sua Piedigrotta del 1919 il "Carro d' 'e bazzariote". "Per fortuna ho imparato a fare la pizza sin da ragazzino, se non vi annoiate vi racconto la mia storia". Si annoiano solo i fessi in questi casi. "La mia famiglia è una stirpe di pizzaioli. Già il nonno di mio nonno esercitava quest’arte. Conoscete Raffaele Esposito, marito di Maria Giovanna Brandi? Ebbene, è lui che nel 1889 creò la Pizza Margherita. Io chiedevo a mio padre di andare al locale con lui per evitare che i miei fratelli arrivassero a casa prima di me e mangiassero anche il mio pranzo. Con 15 figli capirerete che chi arrivava prima a casa meglio alloggiava. All'epoca c'era la fame vera e io pensai che in un ristorante mal che andava qualcosa si rimediava". La vita di Gaetano il pizzaiolo è lunga e merita più di un articolo. E' stato amico di Maradona ("'o voglie bben' assaie per quello che ha fatto, un cuore enorme"), di Carlo Azeglio Ciampi ("mi volle in gran segreto al Quirinale per farmi preparare le pizze") e di tanti altri importantissimi personaggi. E', naturalmente, un grande tifoso del Napoli, e per salutare l'arrivo di Benitez, ha pensato ad una creazione particolare. "Sono noto per le pizze scenografiche, e per l'arrivo del mister spagnolo ho pensato di cuocerlo nel forno sistemandolo sul ciucciariello con lo scudetto in mano". Un'idea originale e ghiotta in tutti i sensi: l'abbiamo fotografata per i nostri lettori. "Buon appetito e forza Napoli". Un consiglio: andate a trovare Gaetano, sarete accolti da professionisti seri come Salvatore Gamardella. Passerete una serata piacevolissima tra gusto e sapienza, e ci raccomandiamo, non esistate, chiedete a Gaetano di raccontarvi la storia della Napoli del '900. Quella popolare, quella autentica. "Le graffette ve le offro io". Il dulcis resta sempre in fundo!

luca cirillo
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