FOTOGALLERY - Napoli, l'incredibile storia di un tifoso di New York: cimeli unici, un museo personale e la prima firma di Maradona!

13.03.2016
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Redazione

E' la fantastica storica di un partenopeo che ce l'ha fatta. Alessandro Gajano, dal Vomero al prestigioso incarico da tesoriere del Banco do Brasil di New York.

Alessandro è un tifoso doc e non perde mai una partita degli azzurri. Negli Usa guarda le partite in televisione e quando gli impegni professionali glielo consentono si organizza per trascorrere un lungo weekend a Napoli, ovviamente con partita. Succede soprattutto quando in agenda ci sono riunioni o convegni in Spagna, Londra o a Francoforte. E' riuscito persino a convincere sua moglie ad andare a due partite durante la nostra luna di miele negli anni d'oro di Maradona. 

Un modo per rimanere legato alla sua terra e coltivare la passione per il Napoli l'ha trovato diventando un collezionista di oggetti, maglie e gadget della sua squadra del cuore. Un piano della sua villetta è completamente dedicato a foto, maglie dei calciatori, scarpe, gagliardetti, palloni autografati. etc. Uno dei pezzi pregiati è sicuramente la tuta di allenamento indossata del Pibe de Oro nell’anno del secondo scudetto oltre a libri unici sulla storia del Ciuccio.

Alessandro ha messo in piedi in trent'anni un vero e proprio museo con tanti altri cimeli di calcio. A Dubai l'incontro con Fabio Cannavaro, in Spagna l'acquisto di un calciobalilla fatto a mano e riadattato con le magliette del Napoli, in Uruguay una medaglia celebrativa del primo Mondiale che fu data ad ogni giocatore partecipante. Nella collezione anche palloni, maglie e scarpe autografate da Ronaldo, Ronaldinho, Pelè. Un hobby iniziato quando Dino Zoff gli firmò la sua foto con la coppa del mondo nel 1982. Il pezzo forte in assoluto, però, è il dollaro firmato da Diego Armando Maradona nel corso della trans-atlantic challange cup nel 1984. In quel torneo (guarda le foto in allegato) c'erano Cosmos, Barcellona, Udinese e Fluminense. Ma quella non era una firma qualsiasi, perchè erano i giorni in cui un'intera città sognava il suo arrivo in azzurro. In quel caso Diego confessò a Gajano che da lì a poco avrebbe chiuso l'accordo con Ferlaino, circa un mese dopo il 30 giugno. Immaginate una soffiata del genere ai tempi dei social?

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