ANTEPRIMA - Lasicki: "Mazzarri-Benitez? Ho due episodi che spiegano la differenza con noi giovani. Con Cannavaro spesso..."
Igor Lasicki, difensore della Primavera del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al portale polacco Pilkanozna. Ecco quanto tradotto in anteprima da CalcioNapoli24:
Ti sei allenato spesso con la prima squadra: che carattere hanno i vari Higuain, Hamsik e altri campioni azzurri?
“Siamo una squadra ricca di campioni, di solito quando finisce l’allenamento ognuno va a casa sua. Con Higuain ho poco rapporto perché non parliamo la stessa lingua, ma è sempre a disposizione per tutto così come gli altri della prima squadra con me. Ho legato molto con Pandev, Callejon e Hamsik che è molto simpatico. Il rapporto speciale però ce l’ho con Paolo Cannavaro: mi dà consigli preziosi ed è un punto di riferimento per me quando devo allenarmi con loro. Mi dice spesso come devo impostare l’azione da dietro, come stare in campo e tante altre cose per crescere”
Cosa è cambiato da Mazzarri a Benitez?
“Mazzarri prendeva noi giovani della Primavera solo in caso di infortunio di qualcuno in prima squadra. Ci ha un po’ ignorato visto che non è mai venuto ad informarsi sulle giovanili, eppure siamo arrivati alla finale di Coppa contro la Juve. Con Benitez è tutto diverso: alla prima chiamata che ho avuto in prima squadra, si è avvicinato dicendomi “Ciao sono Rafa Benitez, come stai? Prova sempre a dare il massimo”. Pochi minuti dopo è iniziato l’allenamento ed io ho commesso un errore tattico. Pensavo facesse come Mazzarri che gli importava poco perché ero un giovane, ma non è stato così. Benitez ha subito fermato il gioco, facendomi capire dove ho sbagliato e subito dopo mi ha incoraggiato. Dopo un po’ anche Higuain ha fatto un errore, ed anche lì Benitez ha stoppato il gioco. E’ un segnale importante perché vuol dire che ti considera come i grandi e ti tiene in considerazione”
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“Il club è in fase di ristrutturazione, ma Benitez segue sempre noi delle giovanili. Mi dicono registri tutte le gare della Primavera così come gli allenamenti. Lo spagnolo è uno che non ha paura di lanciare un giovane in campo, i suoi trascorsi dimostrano ciò”