Mughini: "Napoletani fanatici, hanno un problema! Città fuori misura che guarda al passato. Festa Maradona scadente, attacchi di De Magistris volgari"

18.01.2017
08:20
Redazione

Felpato, come sempre, nei toni, ma sferzante nella sostanza, lunedì sera Giampiero Mughini nel corso del talk show sportivo Tiki Taka su «Italia 1» è stato chiarissimo: «Ho rispetto per l’identità calcistica di una grande città come Napoli che a dire il vero a parte questa non ne ha tante altre». Questo a proposito dell’accoglienza trionfalistica riservata a Maradona dentro e fuori il teatro San Carlo. L’affermazione ha suscitato reazioni in diretta. Ma l’eco delle parole del popolare polemista di origine catanese ha inevitabilmente superato le pareti dello studio televisivo.

Il giorno dopo Mughini chiarisce, ma non arretra di un millimetro. «Non sto certo ad aspettare che mi si spieghi che Napoli è la città di Giambattista Vico, di Croce, di De Filippo, di La Capria, di Bennato e di chissà quante altre personalità della cultura e dell’arte. O che sia stata una delle grandi capitali europee. Certe cose le so bene. Conosco bene e ammiro la grandezza di Napoli. Che, tuttavia, lo confermo, resta una città che guarda indietro». Ancora una considerazione critica. «Il problema è che i napoletani sono troppo napoletanisti. Cosa significa? Che sono eccessivamente fanatici della napoletanità. Chi non si dimostra sufficientemente fanatico viene fatto passare per uno che getta vuole gettare ombre sulla città». Il riferimento è alla recente polemica tra il sindaco Luigi de Magistris e lo scrittore Roberto Saviano. «Non sono certamente spiega Mughini - un savianista, che, a suo modo è diventato una specie di Maradona. Ma trovo che gli attacchi di de Magistris siano stati volgari». Tornando alla celebrazione di Diego, Mughini osserva: «Non mi sentirei di definire lo spettacolo una pacchianata, diciamo che si è trattato di una festa popolare e, come tale, un po’ innocua e un po’ scadente. Scadente perché una città alle prese con tanti problemi incalzanti non può entrare in uno stato di estasi per un campionissimo del passato. L’estasi è qualcosa di raro, che si può provare poche volte nella vita, per una donna, ma non per tutte, o per un’opera d’arte». E a proposito della scelta del San Carlo per ospitare il tributo al Pibe nessun dubbio. «Si è trattato di una scelta fuori misura. Del resto, anche Napoli è una città un po’ fuori misura». Una città che pensa «che Maradona sia un santo», mentre per Mughini «è stato solo un giocatore divino che spesso parla a vanvera» e che «avverte una continua e smisurata necessità esibizionistica». Ciò non toglie che la cittadinanza onoraria ci possa stare. «Se pensiamo a chi hanno fatto cavalieri della Repubblica...», l’ultima sferzata dello scrittore.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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