Gianluigi Buffon
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PSG, Buffon a Gazzetta: "Napoli? Ancelotti trasmette mentalità vincente, non ansiosa: è un girone duro e stimolante. La Juve non aveva più bisogno di me"

19.10.2018
07:50
Redazione

Gianluigi Buffon, portiere del PSG (prossimo avversario in Champions del Napoli) ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Tra ex in genere

Gianluigi Buffon, portiere del PSG (prossimo avversario in Champions del Napoli) ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Tra ex in genere si dice: «Ci vediamo in finale». PSG-Juve a Madrid?

"No, perché non voglio che la mia eventuale gioia sia condizionata dalle lacrime dei miei ex compagni e dei miei ex tifosi. Ne abbiamo già piante troppe insieme. Mi merito una gioia piena. Se proprio devo affrontare la Juve, meglio prima della finale".

Juve favorita?

"Tra le tre favorite. In Champions non può esserci una favorita sola".

Il Napoli?

"Ancelotti è un grande allenatore che attraverso la tranquillità del lavoro quotidiano sa trasmettere una mentalità vincente, non ansiosa. Girone difficile e stimolante"

"Stiamo per scatenare il più grande assalto alla Champions che è il solo trofeo che ti manca. Resta un altro anno". Non si aspettava una risposta del genere? Lei per la Juve è sceso in B al culmine della gloria.

"No. Nessun rimpianto e nessuna delusione. Io e la Juve abbiamo programmato insieme, da molto lontano, un percorso d’addio che ha chiuso il cerchio in modo perfetto. Andava chiuso lì. Con la piena soddisfazione di tutti. Non aveva senso ritardare la decisione di un anno. La forza della Juve è la serietà della programmazione. Io alla Juve mi sono sempre sentito amato: dal presidente, da John, dai compagni, dai tifosi. E so che devo andare nei posti dove c’è bisogno di me. Alla Juve non c’era più bisogno, ormai volava da sola. Anche perché sentivo il peso delle responsabilità portate per tanti anni. Allora ho deciso di smettere, di lasciare il calcio, anche se mi sentivo ancora in grado di giocare. Ma se ti comporti bene, senza egoismo, la vita ti premia sempre. Infatti è arrivata la chiamata del PSG, dove c’era bisogno di me. Ho telefonato ad Andrea Agnelli che mi ha detto: “Vai pure, Gigi. Buona fortuna”".

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