O'Neill choc: "Taroccai una partita di Serie A, gridai di far fare gol agli avversari altrimenti ci avrebbero ammazzato"

03.07.2013
23:20
Redazione CalcioNapoli24

A Cagliari Fabian O'Neill era 'El Mago rossoblù'. Tanto genio, ma altrettante follia per quello che in patria chiamavano lo 'Zidane d'Uruguay'. In Italia ha giocato anche con Juventus e Perugia, ne ha combinate tante, sia sul campo che fuori, Le sue confessioni sono tutte da leggere.

Adesso è tornato all'ovile - allena Defensor de Paso de los Toros, piccolo club della sua città natale - , ma di strada ne ha fatta ed ha sempre lasciato il segno ed alcune volte l'odore...di alcool: "Andavo a letto con qualche "mina" alle sei del mattino, poi mi svegliavo e andavo all'allenamento con la sbornia e stanco, normale". Succedeva alla Juventus.

"Quando andai alla Juventus dissi: "Adesso vado tra le bestie grandi. devono essere una manica di esaltati tutti". Però arrivai e  contrariamente a ciò che immaginavo - aggiunge - , vidi una grande umiltà da parte di tutti, tutti eh. Una cosa davvero spettacolare. Montero, Inzaghi, Trezeguet, Davids, Nedved. tutte le grandi bestie. Buffon, tutti".

Nel Cagliari O'Neill ha dato il meglio di se, era il cocco del presidente al punto che riuscì a far cacciare Tabarez: "Il presidente mi adorava e teneva molto in conto la mia parola. Sono una persona che dice le cose in faccia e dissi al presidente che se fosse rimasto Tabarez me ne sarei andato io, a costo di perderci".

Ma poi arrivano le confessioni, quelle vere. Si parla di combine: "Lo feci in prima persona - dichiara a 'Montevideo.com.uy' - . Contro il Chievo Verona, col pareggio ci saremmo salvati entrambi e ci avrebbero pagato con 60 mila dollari a ognuno conquistando la salvezza. Andai io a parlare con il loro capitano, inoltre giocammo tutti al 'Supermatch' (gioco di scommesse sportive), indicando il pareggio chiaramente".

"All'87esimo fece gol un nostro giocatore e andammo sul 2 a 1, un tiro da quaranta metri che finì all'angolino. E ciò non doveva accadere - continua - . Allora gridai a Diego Lopez: "Fatti fare un gol che sennò qua ci ammazzano tutti". E così fu, Diego perse un pallone e loro ci segnarono il 2-2 finale. Non è stata l'unica volta, lo feci anche col Perugia, io perchè ero il capitano ma tutti giocammo al 'Supermatch'".

O'Neill scommetteva però soltanto a fin di bene: "Accordami per una sconfitta sarebbe stato assurdo. Non mi sono mai venduto". Infine il doping: "Il mio "doping" era un bicchiere di vino, eccome! Non mi fermavo mai (ride, ndr). Bevevo un bicchiere di vino col cibo prima delle partite, i cuochi me lo davano di nascosto".

Fonte : goal.com
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