Alvino: "La priorità di Callejon e Mertens è di restare a Napoli. Che fortuna avere Ancelotti! Chi lo critica non capisce di calcio"

16.11.2019
22:15
Redazione

A Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Carlo Alvino, giornalista della stessa emittente. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it:

“Il Napoli è stato chiarissimo esponendo le proprie idee ai procuratori di Callejon e Mertens. E’ evidente che per Mertens non si parla proprio della Cina, il belga vuole solo il Napoli. Poi se non si dovesse concretizzare l’ipotesi rinnovo ci sono altri club europei, ma non la Cina. Stesso discorso per Callejon, ma forse un’ipotesi cinese legata a Benitez potrebbe fare più breccia nel suo cuore. La priorità di entrambi è quella d restare al Napoli. A dispetto di ciò che si è detto e si è scritto per agitare le acque mi sembra che la situazione sia un’altra. Si sta sottovalutando la scaltrezza di De Laurentiis. Il presente del Napoli vuol dire entrare nelle prime quattro ed arrivare agli ottavi di Champions. Si lavora per costruire e non per distruggere in casa Napoli. Contro il Genoa, il Napoli non ci stava con la testa, eppure mi sarei aspettato una squadra con la bava alla bocca. Invece sembravano undici amici che si rivedono e fanno una partitina. Quel Napoli-Genoa non dobbiamo dimenticarlo, deve servire da monito. Se si continua così non si va da nessuna parte e si rischia di fare ancora brutte figure. Mi rifiuto di credere che Ancelotti abbia dimenticato come si fa l’allenatore. De Laurentiis è in contatto col mister, parla solo con lui da quando è partito per gli Stati Uniti. Con quel comunicato annunciò al mondo intero che sarebbe dovuto essere Carlo Ancelotti a sbrogliare la situazione. Il tecnico è un grande uomo di campo, ne ha vissute tante, anche peggiori di questa. La fortuna è quella di avere Carlo Ancelotti in panchina, l’uomo giusto al posto giusto. Il calcio vive anche di situazioni che si ripetono, quando le cose non vanno bene si pensa a cambiare l’allenatore. A qualcuno forse fa invidia la carriera di Ancelotti così come il suo modo di approcciare. Chi chiede la testa di Ancelotti capisce poco di calcio, non ha mai praticato sul serio il mondo del calcio. Attaccare Ancelotti vuol dire anche attaccare la società che l’ha scelto. Combatto l’anti napoletanità, un conto è quando arriva dall’esterno, un altro è quando arriva da Napoli”. 

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