
Anellucci: "Sfumato Ndoye? Non è un dramma, ecco chi vedrei bene al Napoli"
29.07.2025
23:30
Redazione
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
È arrivata una notizia che potrebbe sconvolgere i piani del Napoli dal punto di vista del calciomercato: Dan Ndoye è stato ceduto al Nottingham Forest. Per reagire a questo colpo, su quale esterno sinistro dovrebbe puntare il Napoli?
“Guarda, io credo che da quel punto di vista il Napoli sia abbastanza coperto. Infatti non farei un dramma per aver perso Ndoye. Anche perché, come abbiamo già detto, il Bologna è una ‘bottega cara’, già con Beukema si sono fatti pagare parecchio, quindi non ho mai creduto nella possibilità di una doppia operazione. Una doppia operazione non ti permette nemmeno di monetizzare quanto due operazioni separate con club diversi. Il Bologna ha portato avanti la sua strategia e il Napoli, secondo me, aveva già deciso di andare su un altro profilo. Sicuramente, per le rotazioni, un altro esterno serve.”
Lookman lo vede più vicino all’Inter rispetto al Napoli?
“Sì, perché l’Inter ha più necessità di un giocatore con quelle caratteristiche. Non è che il Napoli non possa permettersi certi acquisti, l’ha dimostrato, però non credo sia uno di quei calciatori per cui ‘senza Lookman non si può giocare’. Il Napoli ha già dimostrato di saper fare calcio senza di lui. Se poi dovesse andare all’Inter, pazienza. Poi, sinceramente, credo che Lookman renderebbe meno fuori da Bergamo, è capitato molto spesso, con diversi calciatori, l’ultimo è Koopmeiners. È una questione di motivazioni, di ambiente. Forse anche perché con Gasperini, che era lì da nove anni, il progetto tattico era duraturo, ben rodato. Magari era più facile esprimersi. A 50 milioni lo lascerei a Bergamo.”
Si è parlato anche di Antonio Nusa. Lei farebbe un investimento importante su questo ragazzo?
“Sì, è un buon giocatore. Però appena si sa che il Napoli è interessato, il prezzo schizza. È come se ci fosse un ‘supplemento Napoli’: un giocatore che magari costa 20, al Napoli ne chiedono 30. Quindi bisogna stare attenti. Ripeto, è un buon calciatore, ma appena si avvicina al Napoli le valutazioni crescono esponenzialmente. Servono abilità e pazienza. Tanto c’è ancora tempo: il vero mercato non è nemmeno iniziato, il Napoli è stato bravo ad aggredire il mercato, ma spesso i colpi più interessanti si chiudono verso la fine. I veri colpi a sorpresa nascono quando falliscono le trattative date per certe. Alla fine, le operazioni più intriganti si fanno nel rush finale, quando tutti sono costretti a muoversi.”
Si parla anche di Kevin, brasiliano dello Shakhtar. Secondo lei ha le qualità per imporsi in Europa?
“Lo Shakhtar è un club particolare, un calcio diverso. Quando c’era Lucescu, c’era tutta una filiera di brasiliani che rendevano bene lì, ma poi, una volta usciti, non facevano nulla. Ci sono delle alchimie particolari: città, ambiente, allenatore. Un giocatore lì può sembrare un fenomeno, ma poi in un altro contesto non rende. Purtroppo il calcio non è matematica. È un po’ lo stesso discorso che facevo prima su Bergamo: anche lo Shakhtar è una sorta di isola felice. Lì c’è meno pressione, più facilità di esprimersi. Ma poi, quando ti confronti con la Serie A, la Premier, la Liga, diventa tutto più complicato. E allora quei numeri che hai fatto lì non bastano più. Serve qualcosa in più.”
Le piacerebbe Laurienté del Sassuolo in ottica Napoli?
“È uno di quei giocatori che, quando ha voglia, fa la differenza. Tanta roba. Ma è troppo discontinuo. Se giocasse sempre come nei suoi giorni migliori, potrebbe stare nell’Arsenal, nel Real, ovunque. Ma si accende e si spegne troppo. Non è uno su cui puoi fare affidamento costante. Dal punto di vista caratteriale non mi convince.”
