
Caprile: "Cagliari ha avuto fiducia in me dopo 6 mesi che non giocavo! Nicola mi disse una cosa..."
Elia Caprile è stato il portiere del Cagliari nella seconda metà della stagione, in prestito dal Napoli. Ora il Cagliari si appresta ad esercitare il diritto di riscatto sul portiere classe 2001 di proprietà del Napoli. Intanto Caprile ha raccontato come mai ha preferito trasferirsi al Cagliari anziché restare a Napoli come secondo portiere. Lo ha fatto in una lunghissima intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio?, durante la quale ha parlato anche del suo ambientamento in Sardegna.
"Secondo me è un dovere del calciatore conoscere e sperimentare la cultura della città in cui va a giocare. A Cagliari il mio nome si è sposato bene con “Sant’Elia”, che da loro è un’istituzione. Dopo le parata all’esordio me lo hanno scritto in tanti. Il quartiere dove sorge lo stadio si chiama così e ho voluto andare oltre: sono andato a visitarlo e mi sono informato. Volevo capire cosa rappresentasse per la città. Mi sono veramente integrato bene a Cagliari. Hanno avuto fiducia in me dopo 6 mesi che non giocavo. Nel tragitto verso San Siro per l’esordio contro il Milan ho proprio pensato: ‘Ok, mi torno a divertire’. Integrarsi è una responsabilità del calciatore. Ho il dovere, secondo me, di far passare anche dei messaggi belli e importanti. Ho cercato di conoscere la cultura inglese quando ero a Leeds e lo faccio ancora oggi. Ho la fortuna di avere un cane: questo mi obbliga a lunghe passeggiate. E di conseguenza a conoscere le città in cui mi trovo".
Il rapporto con l'allenatore Davide Nicola.
"La prima volta che ci siamo conosciuti a Empoli, siamo andati in uno stanzino con il preparatore dei portieri Sicignano e mi ha detto ‘Sei tu il titolare, giochi. Non preoccuparti, voglio un portiere che esce, che rischia, devi essere spavaldo, vai a prendere le rimesse laterali’. E sono cose che abbiamo fatto anche quest’anno a Cagliari, pure a San Siro".