Carratelli: "La scelta di Gabbiadini nasconde un motivo preciso. Higuain? Ho rimpianto più Cavani"

22.08.2016
21:10
Redazione

Mimmo Carratelli, storica firma del giornalismo napoletano, ha parlato a 'Fuori Gara' su Radio Punto Zero: "Ogni allenatore conosce meglio di noi il perché delle sue scelte, conoscendo alla perfezione i propri giocatori. Sarri è un aziendalista, un uomo onesto. Difende il Napoli anche a suo discapito. Se non avesse schierato Gabbiadini dal primo minuto l'avrebbe bruciato. Ad oggi la gerarchia prevede la titolarità dell'italiano. Il problema del Napoli non è l'assenza di Higuain ma il difetto dell'anno scorso, ovvero l'incapacità di giocare contro squadre coperte e ben organizzate tatticamente. A Pescara la difesa è stata un disastro. Koulibaly mi ha stupito in negativo, è spesso in partita. Evidentemente in molti erano ancora in vacanza. Higuain è mancato tanto ma la sua partenza può liberare il Napoli per crescere diventando squadra competitiva. Vedremo se Sarri riuscirà a compensare la sua assenza col bel gioco. Alla Juve, va detto, decisivo sarà Dybala più che l'argentino, che ha spesso fallito gli appuntamenti più importanti. Ho rimpianto più Cavani di Higuain. Ragionando da vecchio, pensando ad un calcio romantico, era importante che De Laurentiis fosse presente alla prima partita anziché restare in vacanza. Le responsabilità non possono essere tutte di Sarri, il presidente deve costruire una squadra importante dopo l'addio di Higuain. La politica del Napoli non è sbagliata con giovani da lanciare, ma tra tre o quattrio anni, quando loro esploderanno, ci sarà bisogno di uno come Messi o come Cristiano Ronaldo per vincere, altrimenti sarà tutto inutile. Non so se ci siano squadre interessate a Valdifiori e Gabbiadini. Ovviamente, però, con l'arrivo di Diawara l'ex Empoli potrebbe essere di troppo. Gabbiadini resta un mistero tattico, dispiace per lui, che non ride mai, e quando un giocatore è triste non gioca mai al massimo delle proprie possibilità. Ho conosciuto ragazzi freddi, ma come lui pochi. Ha imbroccato una strada strana, se non diventa un po' napoletano difficilmente uscirà dalla sua crisi. Mertens, ad esempio, è un belga napoletano, altrimenti dopo il gol non avrebbe mai guardato in quel modo la panchina. Ha avuto questo gesto che io giustifico date le circostanze. La comunicazione del Napoli è difettosa: è inconcepibile aumentare i prezzi delle curve, il settore più popolare. Anche la sparata sulle conferenze stampa ad invito andava fatta in silenzio, non in quel modo. De Laurentiis ha limiti caratteriali evidenti. Saranno tempi duri per il Napoli, ricordate Ferlaino? Non s'è più ripreso. Con la sua antipatia, quella del presidente, potrebbero esserci reazioni scomposte da parte dei tifosi, anche al San Paolo. De Laurentiis deve ricordarsi che il calcio è una ruota che gira. Arbitri? Quello di Zuparic non era fallo da rigore, ma una volta che fischi penalty non puoi annullarlo: è una decisione ridicola. Sia Giacomelli che Rocchi erano nella stessa posizione per giudicare, anzi l'arbitro aveva ancor più luce".

 

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