Casaglia a CN24: “Il Napoli ha vinto cambiando con la Juve, l’Inter dovrebbe imitare gli azzurri. Jorginho? Fondamentale”

26.04.2018
06:30
Redazione

Alessandro Casaglia, match analyst, ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24 Live. Ecco le sue dichiarazioni: “Era evidente che il Napoli avrebbe

Alessandro Casaglia, match analyst, ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24 Live. Ecco le sue dichiarazioni:

“Era evidente che il Napoli avrebbe battuto la Juventus a Torino, le ultime partite parlavano chiaro. Ci sono due dati che rendono questa partita caratteristiche:  la Juve ha fatto appena nove contropiedi, numero bassissimo per una squadra che ha un baricentro così basso, nessuna delle quale con un tiro in porta. I movimenti di prevenzione del Napoli, anche quando attaccava, hanno funzionato, il Napoli non ha cocnesso tiri in porta, soprattutto in fase di transizione, che per Allegri era chiave per la vittoria. Non solo, la Juventus ha fatto tanti passaggi di preparazione, quelli orizzontali nella propria mediana, che non producono gioco offensivo. La Juventus ha fatto più gioco dietro del Napoli, che non ha attaccato subito la Juve, lasciandola creare, per poi fermarla prima della metà campo. Queste cose, differenti rispetto al comportamento solito del Napoli, sono state decisive. Ovviamente il Napoli tornerà ad essere quello di sempre, pressando altissimo e costringendo gli avversari a buttare palla, al contrario di quanto fatto con la Juventus, contro la quale il Napoli ha lasciato un minimo di palleggio. Jorginho? E’ fondamentale nel Napoli. Rispetto l’anno scorso tocca più palloni e si prendere più responsabilità, tocca quasi 100 palloni a partita, una media di 30 in più dei compagni. E’ più preciso ed intelligente dell’anno scorso e la sua abilità nel pressing e nell’occupare spazio è uno dei motivi della crescita di questo Napoli. Inter? Dovrebbero replicare il Napoli. Per Spalletti, però, è più facile battere la Juventus che il Chievo: facendo contro-gioco, Spalletti riesce a colpire usando gli spazi e le transizioni. Al contrario, l’Inter non ha le qualità in mediana per attaccare un avversario arroccato, ed Icardi non ama collaborare, ma resta fermo per finalizzare”.

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