Chiariello a Conte: "Occhio a questa trappola, non fare la fine di Gattuso! Perché hai detto quelle cose?"

25.02.2025
21:35
Redazione

Chiariello e il messaggio per Antonio Conte

Ultimissime Calcio Napoli - Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello: «Non ho bisogno di intermediari, mi rivolgo direttamente a te, Antonio Conte. Ti do del tu poiché io sono più vecchii di te e mi auguro di poterti intervistare da qui a fine stagione. Caro Antonio, vorrei che tu usassi una massima antica. Io dico spesso: “Timeo danaos et dona ferentes”. Attenti ai grecianche quando portano i doni, rivolto chiaramente ai troiani. Il cavallo di Troia è il passe-partout per far cadere Troia dopo 10anni di assedi inutili. Caro Antonio, devi ignorare i portatori sciocchi di doni, che si fanno belli indicandoti i presunti nemici come hanno fatto con Gennaro Gattuso. Tu sei un uomo molto più intelligente e preparato, non fare la fine di Gattuso.

Quelli che ti leccano, sono i primi che ti abbandoneranno quando te ne andrai e si accoderanno al nuovo padrone. Il loro unico obiettivo è parlare con te in privato e ricevere le tue confidenze. Non è così che funziona. Tu sei un uomo di frontiera, hai avuto sempre il coraggio delle tue azioni che hanno generato spesso reazioni forti. Da leccese, nato a Lecce e diventato capitano del Lecce hai avuto l'ardire di andare ad allenare il Bari, squadra sportivamente parlando odiata dai leccesi e l'hai fatta vincere.

Tu come tanti meridionali sognavi la Juventus che è stata una fucina di calciatori meridionali, sei andato alla Juventus e ne sei diventato bandiera e capitano in mezzo a tanti fuoriclasse grazie alla tua tigna. Quando ti dicono “carriera fortunata” ti rizzeli perché non c’è una stilla di sudore che non tu non abbia sudato. Dalla Juventus, che hai abbandonato durante la preparazione perché non condividevi la politica societaria, passando per l’Inghilterra, sei andato all'Inter, la società più odiata da tifosi bianconeri, e addirittura con il tuo ex presidente vi siete presi a parolacce e gestacci in pubblicapiazza. Vi hanno visti in tutto il mondo.

Sei diventato l’emblema dell'antijuventinità tanto che a Torino ti volevano togliere la stella dalla Hall of Fame. Nonostante tutto, ilmantra di tutti i tifosi della Juve è sempre stato “Ridateci Conte”. A Milano hai lasciato un ricordo così memorabile tanto che tutti i salotti milanesi che mi chiamano ti temono come la pesta bubbonica. Io sono tra i pochissimi che l’estate scorsa, quando si parlava di chi poteva essere il prossimo allenatore del Napoli, erocome un ciuccio con i paraocchi e dicevo “Conte, solo Conte".

Gasperini mi intrigava mentre Pioli e Italiano li rispetto, ma non li reputavo adatti. Nessuno ai miei occhi come te, l’unico che viene per vincere e riaccende la luce subito, come la tua storia insegna (non ti arrabbiare, per la pole position ripassa tra tre anni). Io riconosco che sei uno che non si accontenta mai. Tu perdi a Como e hai la faccia piena di lacrime. Tu non soffri la sconfitta in maniera normale, tu la soffri in maniera viscerale e vuoi che i tuoi giocatori facciano lo stesso. Tu non guardi in faccia la gente se perdi, perché ti senti in colpa, perché sei un passionale e un uomo di fede. Io volevo te anche se sapevo che tu rappresenti un “pacchetto”. Quando prendi Antonio Conte non prendi solo un allenatore. Il Napoli ha messo sul piatto 20 milioni all'anno per te e il tuo staff incondizionatamente.

De Laurentiis si è messo allo specchio prima di prenderti e ha detto: “Se viene Conte lo devo mettere al centro del progetto e io mi devo defilare”. Il Presidente non parla, non si è mai visto da quando ci sei tu. Lui rispetta il pacchetto che si è comprato. Abbiamo comprato la tua juventinità sana, di chi da uomo del sud sa come si vince e conosce come si vince. La capacità di vincere e di avere successo o la si cresce dal basso cambiando la storia di un club con un ciclo, cosa che è riuscita a pochissimi, o si compra sul mercato. Noi abbiamo comprato quello che non abbiamo mai avuto nella nostra storia. Con Benitez e Ancelotti ci è andata male, loro hanno gestito Napoli come una grande piazza e hanno fallito. Napoli è una piazza da viceré, da condottiero. Tu ne incarni il perfetto stereotipocome a modo suo lo è stato Spalletti. L’uomo attorno a cui tutto ruota. Solo tu potevi alzare una società affranta e una squadra distrutta. Con la tua tigna, la tua professionalità, la tua cultura del lavoro e il tuo staff ci hai portato ad un passo dal sogno che non è finito. L'anno scorso è come se avessimo perso un campionato intero a causa del decimo posto. Da +20 a -40, 60 punti persi sull’Inter, un intero anno sabatico.

Purtroppo sono successi dei fatti che ci hanno portato a questa sfida nelle peggiori condizioni possibili sul piano morale, fisico e mentale. Nessuno ti chiede conto di niente. Antonio, ti ho voluto fortemente pur sapendo che il tuo pacchetto comprendessesoldi da spendere sul mercato e ruoli chiari. Però qualcosa non mi torna, recentemente non ti sto capendo appieno. Tu sai che il Napoli sta progettando il centro sportivo e che ci sono quattro persone che ci stanno lavorando giorno e notte, sai che il Napoli ti metterà a disposizione una montagna di soldi per il prossimo mercato. Sei venuto per vincere. Se non vinci quest’anno, puoi vincere l'anno prossimo. Ed allora perché quelle risposte? Per evitare il contraccolpo di un finale non all’altezza? Per la delusione del mercato di gennaio? Lo devo ammettere, mi sento un pochino deluso da parte tua perché avrei gradito che ti fossi comportato da condottieroproprio in questo mese così difficile. Sai bene che il calcio è bugia e se anche ti fosse balenata l’idea di andartene a fine stagione, cosa a cui non credo peraltro, avresti dovuto dire che hai tre anni di contratto e stiamo parlando di cose inutili.Avresti tranquillizzato ambiente e squadra.

Ma tu sei fatto così, ed io nel pacchetto mi tengo anche questo. Perché sono e resto convinto che solo tu ci puoi portare alla vittoria ma non ci può essere una fideistica accettazione di tutto quello che fai. Al povero Manna lo hai fatto sbagliare anche tu se hai chiesto giocatori di vertice subito che si sono rivelati inarrivabili, avresti fatto meglio secondo me a chiedere un mercato utileadesso, poi a luglio si prova per i nomi importanti. Quelmercato utile che oggi ti avrebbe aiutato, visto le assenze ed i cali di forma.

Per mirare alla luna siamo caduti precipitosamente al suolo e non siamo riusciti nell’impresa di portare a casa giocatori di prestigio, è stata sbagliata la strategia a cui hai collaborato anche tu, visto che la tua prima dichiarazione fatta a Palazzo Reale fu che i giocatori che entrano ed escono li decidi tu. Io l’ho detto dal primo giorno: siamo pratici, non rincorriamo i sogni, il risveglio può essere doloroso. Sei un essere umano e puoi sbagliare, anche se sei e resti un Grande. Mi deviconsentire, però, alcune domande che sono lecite, giornalisticamente parlando. Perché Gilmour, che hai voluto tu e stimi tanto, non gioca neanche 10 minuti ed entra Anguissa che sotto diffida diventa inutile? E come mai Lukaku è stato pressoché nullo tanto da doverlo sostituire dopo appena un’ora? Lo prendi come un attacco personale se ti faccio queste semplici domande? Se mi dici che non possiamo dialogare ne prendo atto ma se sei uomo di calcio, e lo sei senz’altro ai massimi livelli, il dialogo lo devi accettare.

A bocce ferme, mi aspetto che certe risposte le darai. Siamo entrambi nel calcio da una vita, tu in campo da giocatore importante e poi da grande allenatore, io da fuori nel mio piccolo. Ma adesso non è il momento delle polemiche. Noi crediamo in te, io ho sempre creduto in te. Se il Napoli entra in crisi di risultati, la gente dirà che sarà un fallimento. Il terzo posto sarebbe un grande risultato, ma alcuni lo vedranno come una mezza sconfitta o un’occasione sprecata dalla società. Non verrà visto nella sua reale dimensione.

Il Napoli si è rialzato dal suo decimo posto riuscendo ad essere competitivo per tutta la stagione ed è pronto a procedere per il futuro sviluppo. La parola “fallimento” lasciamola ad altri. Ho sempre usato laparola "prudenza" che mi è servita per tutelare te, perché non voglio che dpo una stagione ad alto livello, la delusione faccia parlare di delusione o sufficienza risicata: non è così, ed io ho sempre evitato voli pindarici pur credendo nelle tue qualità di vincente subito. Antonio, a te dico: “Non stare a sentire nessuno, mettiti questi ragazzi sulle spalle da buon viceré e a ‘sti nerazzurri, magnammancell’».

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