
Chiariello: "Mi divertirò come un dannato, altro che lacrime napoletane! Diranno Aurelio League, alcuni guitti si esibiranno in sceneggiate clamorose"
A Canale 21 il classico editoriale post-partita di Umberto Chiariello dopo Parma-Napoli 0-0:
"Mi viene da cantare Raffaella Carrà. Pedro Pedro Pé Pedro Pedro Pè il più bello che c'è. Possiamo dirlo noi? Non diamo per scontato che questo Napoli batte il Cagliari, perché questo Napoli non si può guardare, però la missione è compiuta perché Pedro fa due gol a San Siro e l'Inter che aveva lo scudetto in mano se lo fa soffiare per la prima volta in questa stagione e se la più forte se lo fa soffiare, poi chi causa il suo mal pianga se stesso.
Io ora mi divertirò come un dannato, perché partiranno dei pianti altro che lacrime napoletane, impallidiranno al confronto. Pensate che all'Avar a Milano c'è il famigerato Guida che ha contribuito ad assegnare il rigore decisivo alla Lazio che Pedro ha trasformato. Ora sapete quante se ne diranno sul fatto che guida l'Avar ha assegnato probabilmente lo scudetto al Napoli che tutto e non c'era la Marotta League. Adesso che c'è all'improvviso l'Aurelio League. Che meraviglia! Il calcio è bello perché poi si vendica da solo di tutte le malelingue, e vogliamo parlare di Doveri che con dei VAR di assoluto valore come Marini e Aureliano da il rigore su Neres al 94º. E cosa accade? Che vanno a rivedere l'azione si chiama APP, cioè attacking possession face, cioè significa che l'azione che porta un calcio di rigore va vista da quando nasce l'azione e piuttosto che andare a verificare se Neres si è buttato contro il giovane difensore parmense, ricostruendo l'azione hanno pescato un fallo di Simeone che ruba palla e da cui nasce l'azione del rigore. Si chiama Attacking Possession FaceP e il rigore non viene dato.
Pensate se Napoli avesse perso lo scudetto per un APP. Eh, immaginate quanto è bella sta storia, quanto è meraviglioso il romanzo del calcio. Ora invece sul banco degli imputati ci sarà il terribile Guida di Pompei, che la Madonna lo abbia in gloria perché ha deciso di essere sereno come Avar. L'arbitro era Chiffi e il VAR di Paolo, il miglior varista italiano. Da questa parte pure c'erano varisti di valore perché Marini e Aureliano, sono due bravi. Insomma, scudetto deciso dagli arbitri ci mancava perché era troppo tranquilla la situazione.
Potevamo mai arrivare al fotofinish senza un bel veleno arbitrale di quelli buoni. È dal 2018 che ne sentivamo la mancanza. Guarda un po', però stavolta ne beneficia il Napoli e ora avremo dei colleghi che piangeranno in tutte le lingue, le salse e i condimenti del mondo. Eh, e alcuni guitti oggi si esibiranno in sceneggiate clamorose perché in TV ci sono i giornalisti, ma ci sono anche i guitti e i guitti oggi daranno il meglio di se stessi.
Resta il fatto che il Napoli, anche a Parma, non ne aveva più. Oggi c'è stato uno spettatore non pagante: io vorrei sapere se Lukaku ha ascendenti portoghesi perché non ha pagato il biglietto, anzi viene pagato, ma non ha toccato una palla che io ricordi e che l'attacco del Napoli è stato molto asfittico. Ma a questo punto però sapete che vi dico? Soffriamo con questo Napoli, ma dato che gli altri sono ormai abbonati al Harakiri, il Napoli formichina, passettino alla volta, il Genoa e il Parma il Napoli non li ha battuti.
È il Napoli che non ne ha più, però qualcosa ce la deve avere perché col Cagliari, non ci sono né santi e né eccetera: bisogna batterlo perché quando ci ricapita un'occasione così, e se si fa un palco presidenziale con gli invitati al successo, io mando una mail al Napoli chiedendo cortesemente a nome del popolo napoletano di non invitare Kvaratskhelia al quale auguriamo le migliori fortune della sua vita in una finale di cui io proprio me ne disinteresso completamente.
Però sul palco invitati speciali Suzuki il karateca. Se il Napoli ha fatto il campionato che ha fatto è perché lo sliding doors è l'entrata da kung-fu di Suzuki. Lo dobbiamo ringraziare. Il secondo, il Club Napoli Bologna che ha offerto la tessera ad Orsolini. Il terzo è Claudio Ranieri. Il quarto è Pedro, perché noi lo scudetto non l'abbiamo vinto con le nostre forze. Lo abbiamo vinto perché c'è il Cagliari da battere perché abbiamo le guest le guest star con la straordinaria partecipazione di tutti quelli che hanno fermato un Inter che si è letteralmente suicidata da sola"