Como, l'ad Terrazzani: "Dobbiamo consolidare la nostra posizione in A"

20.02.2025
22:30
Redazione

Francesco Terrazzani, amministratore delegato del Como, è stato ospite della rubrica "Goal Economy" di Marco Bellinazzo, su Radio TV Serie A:

Terrazzani sul Como

"Ho appena compiuto 38 anni, la mia carriera è iniziata con la Lega Calcio Serie B, dove sono stato direttore finanziario per diversi anni. Dopo una decina di anni mi sono ritrovato in una sorta di comfort zone e ho cercato nuovi stimoli e trovato un'altra grande opportunità con il Como 1907 per la quale ringrazio i proprietari e il presidente Mirwan Suwarso. Dopo aver studiato economia e aver seguito questa strada, mi sono ritrovato in questa nuova avventura ed è stato un anno incredibile dove sono cambiate tante cose, il progetto è molto interessante e sentiamo grande entusiasmo intorno al Como".

Connessione con il territorio. "La proprietà è molto legata al territorio. Ho spesso citato un'intervista nella quale il nostro Presidente diceva che il suo giocatore preferito era il lago di Como. Penso che questo sia il riassunto perfetto di ciò che sta dietro a questo progetto. Da un lato c'è la visione dell'unicità del marchio globale Como con il Lago e dall'altro lato c'è il legame molto forte con la comunità. Il gruppo proprietario considera molto importante sia sostenere enti di beneficenza locali sia migliorare o contribuire a salvare spazi che stanno a cuore ai comaschi. Il club ha un dipartimento dedicato a tutti questi progetti".

Quante persone lavorano a Como. "I proprietari hanno iniziato immettendo poche risorse, ma ora il Como ha diversi uffici e negozi in città. Due anni fa è stato acquisito il centro sportivo e l'azienda sta crescendo in termini di ricavi commerciali. Al momento ci sono oltre 100 dipendenti. Se pensiamo ai club di alto livello e più strutturati il numero di dipendenti è molto più alto. Siamo fermamente convinti che il capitale umano sia fondamentale, avere dipendenti molto validi e manager importanti è vitale".

Il centro sportivo. "È essenziale, è uno dei tanti fattori che stanno facendo progredire il club. Un anno fa il centro sportivo non aveva una mensa, ma ora ce l'ha, per aiutare i giocatori a legare e mangiare nel modo più sano possibile. È stata costruita anche una nuova e funzionale palestra per essere all'avanguardia sotto tutti i punti di vista".

I giovani. "Sotto la direzione di Mister Cesc Fabregas si può vedere l'impatto che hanno avuto i giovani talenti arrivati nelle ultime sessioni di mercato. Inoltre, stiamo potenziando il nostro settore giovanile".??

Nuovo stadio. "La proprietà ha fatto diversi investimenti per adattarlo alla Serie A perché ci sono, giustamente, regole più severe rispetto alla Serie B, sicuramente dobbiamo ancora migliorarlo e c'è il progetto più grande che è stato presentato. Il grande vantaggio sta nella location, sulle sponde del Lago di Como. Rispetto ad altri impianti "turistici" come lo stadio di Venezia abbiamo un ulteriore vantaggio, abbiamo la stazione ferroviaria a 250 metri e l'aeroporto di Malpensa a soli 40 minuti, senza sottovalutare il fatto che lo stadio è in centro. Da questo punto di vista è molto interessante, abbiamo un punto logistico perfetto. Come è stato riferito nella conferenza stampa, l'obiettivo è quello di rimanere lì, ma siamo a completa disposizione del comune, del sindaco e dei cittadini. Questo progetto, che è solo un primo concept, è stato presentato con questo in mente. Il club è al servizio dei cittadini, nel senso che se il sindaco e i cittadini chiedono l'aiuto della proprietà per andare a costruire uno stadio che sia un luogo polifunzionale, quindi attivo ogni giorno dell'anno, per offrire servizi a tutti, il Como c'è. Tempistiche? Come detto prima, il Como c'è, ma dipenderà dalla volontà della cittadinanza".

Strategia VIP. "Portarli a Como è un desiderio che nasce principalmente dal nostro presidente, grazie ai contatti che ha attraverso il suo lavoro nel mondo dello entertainment. Lo stadio è sempre sold-out, siamo partiti qualche anno fa da una capienza molto limitata e ci stiamo gradualmente avvicinando ai 12 mila spettatori per soddisfare i criteri previsti per la Serie A. Una percentuale elevata di turisti viene allo stadio per vedere la partita. Il club ha migliorato la proposta dei pacchetti hospitality per soddisfare queste nuove esigenze, ma tiene sempre presente l'importanza del gruppo principale di tifosi comaschi. All'inizio della stagione stavo passeggiando in centro, fuori dal negozio c'era una fila considerevole di tifosi, credo che il 70% fossero turisti. Con Adidas, Uber, e gli altri sponsor abbiamo registrato una crescita complessiva del marchio. Ci sono stati una serie di vantaggi che hanno influenzato anche la vendita di maglie da gioco e del merchandising. Oggi, quando gioca il Como, la città si tinge di blu ed è piena di bambini che indossano le nostre maglie. Nico Paz è il più amato. Arrivano da diverse parti d'Italia e questo ci rende orgogliosi".

Verso l'Europa. "Le persone al di fuori del club ne parlano, il gruppo proprietario sta facendo investimenti significativi per colmare il divario tra la B e la Serie A. È sufficiente pensare ai club "storici" della categoria: partono da una base di ricavi "prestabilita" da dei criteri di ripartizione che si basano sui risultati sportivi passati, sui bacini d'utenza e quant'altro. Per queste ragioni è stato necessario investire. Tutti hanno grandi ambizioni. Ma ora si tratta di consolidare la nostra posizione in Serie A".

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