di Ciro Sarpa
di Ciro Sarpa

RILEGGI LIVE - Benitez: "Termina qui il mio ciclo, ma voglio battere la Lazio". De Laurentiis: "Da lunedì caccia al nuovo tecnico, il 31 progetto stadio e presto la cantera. Bigon? Al nord, sul nuovo ds..."

28.05.2015
14:21
Redazione

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Termina la conferenza

Benitez sulle critiche ricevute: “Ho imparato tanto in questa esperienza, sia dal presidente che dai giocatori, che dalla stampa. Tutto ciò mi servirà per il futuro. Il calcio italiano è difficile, non si cercano mai le soluzioni. La chiave sono i giovani, solo in questo modo il nostro calcio può cambiare”.

De Laurentiis sui 20 mln persi: “Questi soldi persi non influiranno sul mercato e sulla gestione della rosa. Vi vorrei ricordare che Tevez è costato 9 mln, non 40, non 50. E’ un problema di conoscenza del mercato, di non do il triplo dell’ingaggio ad un calciatore. Nel Napoli ho portato il mio progetto d’impresa, quella cinematografica”.

De Laurentiis sul nome nuovo per la panchina: “Dal 9 giugno in poi ci vediamo due volte a settimana e vi faccio la telecronaca del nuovo allenatore. Bigon? Voglio verificare se un direttore sportivo è sufficiente per gestire ciò che io voglio. Son sempre stato un visionario, guardo sempre avanti e indovino. Devo capire chi c’è nei campi dei giovani che possa seguirmi. Avete delle qualifiche che hanno fatto il loro tempo, il diesse, il d.g, e lo scouter”.

Il Napoli e i media nazionali, Benitez si esprime: “Ho fatto la guerra per i cori contro i napoletani. Per fare la guerra ho pagato, ma sono fiero di averlo fatto. Voi, noi e i tifosi, se stiamo insieme siamo più forti. Se parlano tutti e parlano male perdiamo le forze. Il messaggio per il futuro del Napoli sarà sempre ‘spalla a spalla’”. Poi interviene De Laurentiis: “Questo paese è vecchio, come il nostro calcio, dove abbiamo Renzi che ha 40 anni, il suo vice che ha 33 anni. Una Boschi che ne ha 34. Mi auguro che piano piano ci sia questo cambiamento e col cambiamento arrivino meno pressioni che potrebbero condizionare i giudizi facendoli diventare dei pregiudizi”.

De Laurentiis: “Raccomanderei Rafa a tutti, perché non dovrei raccomandarlo a Florentino Perez. Spero che Rafa strappi un buon contratto”.

Benitez: “La mia famiglia non è contenta del fatto che vada via da Napoli. La città è stupenda, sono triste, ma penserò al futuro a momento giusto”.

De Laurentiis: “Sarei orgoglioso se Rafa andasse al Real Madrid”.

Domanda di un collega spagnolo a Benitez che risponde: “Ho avuto tanta speranza e fiducia. Mi sento giovane ed ho un gruppo di lavoro perfetto. Per il futuro dovrò chiedere alla mia famiglia, non posso decidere da solo”.

Benitez e il calcio italiano: “In Spagna dicono che sono difensivo e non è vero. Dicono che non sono adatto, ma ho vinto due titoli, due semifinali raggiunte e la lotta per il terzo posto è ancora aperta. Sono adatto al calcio, ho la mia esperienza e si adatta facilmente, ma ho bisogno di chi mi dà una mano”.

Benitez sulle partite toppate: “Ne abbiamo sbagliate diverse, da quella col Chievo a quella con l’Atalanta. Siamo per pensare alla prossima sfida, contro la Lazio, che sarà difficile. La conferenza stampa di oggi l’ho richiesta per ringraziare voi e tutti coloro che mi hanno voluto bene. Spalla a spalla dovremo concentrarsi insieme per battere la Lazio. I nostri tifosi sanno che è importante il loro apporto, ho provato a spiegarlo tante volte. Ogni maestro ha la sua maniera di fare le cose, siamo arrivati vicino a fare la storia. Questa squadra ha vinto di più negli ultimi 26 anni di Napoli, ma se facciamo uno sforzo per la Lazio sono certo che lasceremo il Napoli dove merita di stare”.

“Bisogna sapere presto chi sarà il nuovo allenatore. Non si può sapere lunedì, il toto allenatore è disgustoso e non fa bene alla vostra credibilità. Vi prometto una cosa, la settima aprossima vado a raccontare i miei prossimi quattro film, in Sicilia, a Napoli e in Puglia. Quando finirò questo giro farò con voi due cene a settimana, promesso. Riapro i miei rapporti coi media. Così, insieme, parleremo di ciò che vi sembra giusto e di ciò che non condividete. Ci daremo le ragioni del perché e del perché no, senza falsi pudori, in maniera molto distesa. Quest’anno farò uno sconto a tutti, sarò un libro aperto, poi vediamo se funzionerà o no”.

Altra domanda sul prossimo allenatore: “Sono sconvolto perché nel cinema questa rincorsa a fare nomi non c’è. C’è una stratificazione multi decennale, sono contro il mondo degli adulti e quando avevo 18 anni mandavo sempre a quel paese gli adulti. Poi ho continuato per tutta la vita, resto ancora un ventenne che vuole rompere le scatole. Queste vicende della Fifa, della Serie D, della Serie C, vediamo un po’ chi governa il calcio. Sono tutti personaggi fuori epoca, che non hanno la cultura del domani, ma quella del passato, atta a mantenere intatta la loro posizione. Se dovessero fare gli innovatori non saprebbero aprire un cassetto. Platini? Parla del Fpf, ma da un lato predica bene e dall’altro razzola male. Si comporta come un monarca, non riesce ad interpretare le trasformazioni socio politiche dei vari paesi che compongono la Uefa. Non s’è reso conto che con l’Isis i modelli dello stadio devono cambiare. Ho avuto tanti scontri coi suoi uomini, ma anche col Ministro Alfano. Chiuso un campionato non si aspetta altro che cominciarne un altro. Nel calcio vive sovrana la sovraesposizione, invece dobbiamo avere una mira, dobbiamo essere un faro per le prossime generazioni. Le società di calcio devono avere più voce in capitolo, ma molto di più Non possiamo essere condotti per mano dove si stabilisce che alla Uefa ci danno i contentini di 10 mln. Mi sembra un po’ strano tutto ciò. Ci hanno fatto due pa… così con la moviola in campo, ma parliamo di cose vere, facciamo i seri. Parliamo di giovani, di incentivi sulla politica degli stadi. Quando parli con un Vice Premier che ha 33 anni e che studia per sei mesi un problema, ti trovi davanti a delle persone che si interessano delle cose. Mi auguro che certi personaggi si interessino anche del calcio italiano. Il nuovo allenatore dev’essere uno che sposa le mie idee, anche con Rafa non abbiamo mai litigato. Ci siamo subito trovati d’accordo su tutto, sembravamo dei conoscenti di lunga data. L’unica cosa che ci ha diviso è il mare, per me fondamentale, lui lo soffre (sorride). Come faccio ad innamorarmi di un nuovo tecnico, ci si può innamorare di una donna, non di un tecnico”.

De Laurentiis: “Se non avessi avuto il peso psicologico e fisico di 59 partite stagionali, sapete cosa vuol dire farne 59? Tutte le altre squadre ne hanno fatte di meno”.

Benitez: “Sono certo di aver fatto degli errori, ma anche tante cose positive. Non è facile mantenere la mentalità di una squadra. Poi siamo arrivati fino alla fine in tre competizioni con una rosa limitata come numero. La crescita arriverà e verrà completata il prossimo anno, se la rosa è forte hai più facilità a a seguire tutte le partite”.

Sul prossimo allenatore, parla De Laurentiis: “Il prestigio o ce l’hai o non ce l’hai. Non è un problema di nazionalità, ma di cultura, di mentalità, di educazione, di capacità in breve tempo di diventare napoletani. Essere napoletani è prima una condizione dello spirito, poi una realtà territoriale. Siamo una società sana ed in espansione e questi anni bui da inquisizione spagnola. Sono orgoglioso di avere avuto qui a Napoli una persona di cultura, una persona molto distesa. Ha sempre rispettato voi, la squadra e me. E’ un uomo giusto per tutte le stagioni”.

Benitez e il suo bilancio in azzurro: “Abbiamo vinto due trofei, uno contro la Juve ed ha più valore. E’ difficile mantenere lo stesso livello per tutta la stagione. Volevamo avvicinarci di più alla parte alta dfella classifica. La squadra, la società, sono cresciute. Voglio arrivare terzo, il bilancio è positivo. La cosa più importante è battere la Lazio, voglio il record di reti fatte”.

De Laurentiis su Bigon: “Riccardo avrà voglia di cambiare aria, è un uomo del nord. Vuole ravvicinarsi alla famiglia, dopo anni a Reggio Calabria e sei di Napoli. Gli auguro un futuro radiosissimo”.

De Laurentiis: “Rifondare è un verbo che non ci riguarda. Il mio concetto era di internazionalizzare il Napoli e non c’era bisogno di vincere lo scudetto. Ho fatto un grande errore quest’anno, facendo il tifoso, mi sono sbilanciato e ho parlato di scudetto, disattendendo le promesse fatte da società e presidente. Per il sesto anno consecutivo siamo l’unica squadra italiana in Europa, è importante. Il concetto di giocare con due mediani anziché con tre o cinque è andato avanti. Il Napoli fattura un terzo del Borussia, della Juve e del Milan. Non possiamo permetterci 8 mln l’anno per un giocatore. Io perderò, per la prima volta, una ventina di milioni. Se io decido di investire i miei soldi nella ristrutturazione dello stadio e il 31 maggio presenterò in Comune il mio progetto, vuol dire che c’è un’impostazione importante. Voglio incrementare l’italianità del club, creando una cantera vera, sto cercando una ventina di ettari solo per i giovani, sulla base di quello che hanno i più grossi club europei. Il Barcellona per anni non ha vinto, poi dalla Cantera ha tirato fuori gente come Messi ed ha cominciato a vincere, vincere e vincere. Sono stati dieci anni di verifica generale, non mi trovo su un territorio facile. Ci troviamo con la monnezza, la terra dei fuoci e degli amministratori politii che non ci hanno aiutato. Se avessi fatto lo stesso percorso in Germania o Inghilterra forse avrei vinto una Champions. Due anni fa il Napoli era al 46esimo posto del Ranking, quest’anno siamo al 20isomo. Siamo davanti a Milan, Inter, Milan, Roma, Tottenham. Nel Club World Ranking siamo al 7° posto, solo dietro a Bayern, Real, Atletico e Juventus. A parte la Juventus, quest’anno, grazie a Benitez, siamo l’unica squadra italiana che ha vinto due trofei. Vedo che alcuni giornalisti di stampo juventino, a Napoli, quando sono arrivato, vedevano i ragazzini per strada giocare con le maglie di Milan e Juventus. Ho trovato dei giornalisti che non tifavano più Napoli, ma Juventus o Inter o Milan e invece di appoggiare il club, tranne alcuni, ci remavano contro e continuano a farlo. Vi apprezzo per questo perché siete coerenti”.

De Laurentiis: “Ringrazio Rafa, l’ho voluto fortmenete. Mi conquistò subito per questo senso di internazionalizzazione che avrebbe potuto dare al Napoli. Avere un coach che sapesse valutare gli stranieri ed utilizzarli nel modo più giusto, mi sembrava che Rafa mi desse tutte le garanzie che ho riscontrato. Ho letto delle informazioni sbagliate perché da quel che leggevo capivo che molti non avessero un’idea di cos’è l’opzione. Due anni fa abbiamo firmato un contratto di un anno, più l’opzione per un altro anno. Diritto che il Napoli poteva esercitare enytro una certa data. Fare quei contratti pluriennali diventa sempre antipatico, sia per il coach che per il club. Crea un disagio anche economico e finanziario e Rafa ha divenuto a questa possibilità. La moglie Montse e le figlie l’hanno reclamato in un luogo più vicino e me ne sono fatto una ragione. Anche con Mazzarri vi davo l’imbeccata che volevo provarci, ma mi ero già mosso con altri tecnici mesi e mesi prima. Abbiamo le spalle grandi ed abbiamo acquisito quell’esperienza per poter stare in campo a 360°”.

Benitez: “E’ sempre triste lasciare un posto dove la gente ti tratta molto bene. La prima cosa che ho detto ad Aurelio è che stare lontano dalla mia famiglia mi ha fatto pensare tanto. Ho parlato con mia moglie, l’ho provata a convincere, ma la famiglia è la prima cosa. Aurelio già lo sapeva. Conosco le regole del Fair Play Finanziario e il Napoli hanno fatto uno sforzo enorme per arrivare ad un punto alto. Per me è stata positiva la crescita della società e della rosa. Un allenatore vuole sempre di più.  

13.10 - Parla prima Rafa Benitez: "Buongiorno a tutti. Come sapete avevo due anni di contratto e finisce la mia esperienza a Napoli dopo la gara di domenica. Ringrazio il presidente, la città di Napoli e tutti, però il mio ciclo finisce e voglio finirlo bene. Possiamo vincere contro la Lazio e lasciare il Napoli al livello che deve stare. Questa è una conferenza d'addio, ma voglio prima vincere ed entrare in Champions"

12.59 - Sono appena entrati in sala stampa Rafa Benitez, Aurelio De Laurentiis e Nicola Lombardo, capo ufficio stampa del Napoli. 

12.45 - E' tutto pronto, fotografi in posizione. Stanno entrando Benitez e De Laurentiis. 

12.30 - La sala stampa inizia a riempirsi. 

12.20 - Confronto frequente tra la stampa spagnola e quella italiana sull'operato di Benitez in Italia e al Napoli, oltre che al suo futuro prossimo al Real Madrid. 

12.15 - La sala stampa è ancora semi vuota, ma stanno per arrivare molti giornalisti, tra italiani e spagnoli. Ci saranno i corrispondenti di As, Marca, Sport.es e Cadena Ser. 

Dopo un lunghissimo silenzio stampa imposto dalla società a tutti i tesserati, la SSC Napoli ha indetto una conferenza stampa per oggi, ore 13, che si terrà - come di consueto a Castelvolturno. A partire dalle 12.45 sarà possibile seguire in diretta la conferenza congiunta del presidente Aurelio De Laurentiis e dell'allenatore Rafa Benitez. Seguici!

Fonte : dai nostri inviati a Castelvolturno, Fabio Cannavo e Claudio Russo
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